Circa 4 diplomandi su 10 non conoscono la data di inizio degli esami di Stato: lo rende noto un sondaggio di Skuola.net, effettuato su 3500 studenti all’ultimo anno delle superiori.
Solo il 63% dunque sa con esattezza in che giorno inizieranno gli scritti, il 10% che è verso la metà del mese ma non saprebbe dire di preciso quando, il 9% si confonde con la data della seconda prova, il 4% indica un’altra data, mentre, colmo dei colmi, un altro 14% confessa apertamente di non averne la più pallida idea.
Stesso discorso sulle tipologia degli esami: solo il 56% del campione conosce la tipologia, mentre il 10% dimentica il tema d’attualità, il 12% quello storico, il 7% addirittura entrambi (7%).
E sui punteggi? Stesso discorso: il 60% dei maturandi sostiene che la quota salvezza sia fissata a 12 punti, l’8% a 9 punti, e il 20% non lo sa. Solo il 12% risponde correttamente.
Discorso simile per il colloquio orale: solamente 1 su 3 conosce il valore dei voti agli esami di Stato, mentre il 57% è convinto che il voto minimo sia 18 e il 10% che sia 22.
Ma non finisce qui, secondo il sondaggio di Skuola.net: solo 6 su 10 – il 61% – sono consapevoli che la commissione è formata da un presidente esterno e da sei commissari (3 interni e 3 esterni).
L’11% pensava fossero otto (4+4) ma con il presidente interno. L’8% solo il presidente interno e sei commissari tutti esterni. Il 4% aumenta di quattro unità la formula giusta: presidente esterno e 10 membri (5 interni e 5 esterni).
Alla domanda poi su chi scelga le tracce del secondo scritto, diverse per ogni indirizzo, i numeri non si spostano: solo il 67% sa che se ne occupa direttamente il Miur. Per l’11% è invece una prerogativa della commissione. Assurdo quello che dice il 7%: non decide nessuno, si segue la regola dell’alternanza.
E ancora. Per il 23% la Terza prova scritta la sceglie il Miur, mentre per meno della metà dei diplomandi intervistati solo il 48% sa che è la commissione a decidere le domande.
Tuttavia a discolpa dei ragazzi, secondo Skuola.net, solo il 58% ha svolto più di una simulazione di prima prova, mentre il 25% una soltanto e il 17% non si è mai esercitato in classe.
Non cambia di molto il quadro per la seconda prova: il 47% ha svolto diverse simulazioni, il 34% solo una, il 12% nessuna.
Leggermente meglio con le terze prove: il 70% ha cercato di prendere le misure con il quizzone numerose volte, o almeno una il 17%.
Quasi nessuno – appena il 20% – ha invece provato a ricreare l’atmosfera del colloquio orale.
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