Battute al Cnpi le posizioni rigide della segreteria di Cgil-Flc e della sinistra radicale sulla riforma dell’esame di Stato.
Nella seduta del 16 settembre, infatti, il massimo organo collegiale della scuola italiana ha esaminato il disegno di legge del Governo esprimendo un parere complessivamente positivo e proponendo alcune modifiche e integrazioni che non mettono tuttavia in discussione l’impianto generale della proposta del ministro Fioroni.
Il punto sul quale Flc e sinistra radicale avevano concentrato le proprie critiche riguarda la possibilità, per i candidati privatisti, di sostenere l’esame di Stato anche presso scuole paritarie.
“La proposta di Fioroni è nel complesso deludente – aveva dichiarato tempo fa Loredana Fraleone, membro della Segreteria di Rifondazione e responsabile del Dipartimento scuola del partito – Al ministro Fioroni, che non è insensibile alle sirene paritarie, consigliamo, come ad Odisseo, di tapparsi le orecchie e dare a Cesare quel che è di Cesare”.
Per parte sua Cgil-Flc aveva annunciato che avrebbe chiesto “alcune modifiche sostanziali”, ma adesso il parere favorevole (espresso a maggioranza pressochè totale, ma soprattutto con il voto favorevole della stessa componente Cgil-Flc) dà più forza alla proposta di Fioroni e del Governo.
Le modifiche suggerite dal Consiglio Nazionale sono infatti di modesta entità; quella più importante riguarda il numero dei membri della commissione esaminatrice che il Cnpi propone di portare a 8 nel caso in cui il percorso di studi preveda un numero di superiore a 12.
Per evitare poi che gli studenti che stanno frequentando ora la seconda o la terza classe si trovino all’ultimo momento con debiti formativi che non gli consentano di essere ammessi all’esame, il Cnpi propone di prevedere che fin da subito risulti indispensabile saldare i debiti dell’anno precedente, con l’obbligo, di qui in avanti, di saldare ogni debito nell’arco di un biennio.
Il Cnpi interviene anche sulla questione economica e accoglie con favore la previsione della nuova legge di sottoporre a contrattazione i compensi per i commissari d’esame. “Ma – aggiunge il Consiglio nazionale – la contrattazione va fa già quest’anno e non c’è nessuna ragione per rimandarla agli anni successivi”.
Non una parola è invece contenuta nel documento sulla questione degli esami dei privatisti presso le paritarie che però, c’è da crederlo, ritornerà al momento in cui il provvedimento verrà discusso in Parlamento.