L’anno scolastico 2015/2016 è ormai incominciato da più di un mese e le lezioni da oltre due settimane, ma in pentola stanno bollendo molte novità.
In cantiere c’è la riscrittura del Testo Unico e delle altre deleghe della legge n. 107/2015, c’è una rivoluzione copernicana che riguarda il nuovo contratto sulla mobilità degli insegnanti, c’è anche l’esigenza, richiesta e pretesa dai sindacati, del rinnovo del contratto collettivo nazionale della scuola, e infine si sta ragionando anche sul prossimo esame di Stato delle scuole secondarie di secondo grado.
Quindi una domanda sorge spontanea: “come si svolgeranno gli esami di Stato della scuola secondaria di secondo grado che si svolgeranno tra il giugno e il luglio 2016?”.
Incominciamo con il dire che il ministro dell’istruzione Stefania Giannini, sulla modifica degli esami di Stato non ha cambiato idea.
Un anno fa, la responsabile del Miur diceva: “l’esame di maturità deve perdere quell’aspetto da giudizio divino, che tra l’altro lo ha fatto diventare costoso. Deve riprendere un ruolo di appuntamento di sintesi di un anno scolastico, addirittura di un ciclo”. Il ministro Giannini, senza giri di parole, aveva detto: “Nella stagione 2015/2016 dovremo tornare ai commissari interni, niente più convocazioni da lontano. E un presidente di garanzia, che non deve arrivare per forza da fuori provincia”.
Il fatto che l’on. Stefania Giannini non ha cambiato idea al riguardo è evidente per due ragioni essenziali; la prima è che nella legge di stabilità 2015, e precisamente all’art. 1, comma 350, così si legge: “sono previsti i nuovi criteri per la definizione della composizione delle commissioni d’esame delle scuole secondarie di secondo grado”; la seconda è che nella legge n- 107 del 13 luglio 2015, all’art. 1, comma 181, lettera i) è data delega per la revisione delle modalità di svolgimento degli esami di Stato relativi ai percorsi di studio della scuola secondaria di secondo grado.
Quindi pare ovvio se non scontato che la strada per cambiare l’esame di Stato è ormai tracciata, e sembra scontato che il prossimo esame di maturità vedrà i commissari tutti interni con un presidente di garanzia esterno. Per il compenso economico del presidente e dei commissari, sarebbe prevista, almeno questo veniva scritto nella legge finanziaria 2015, una contrattazione collettiva con i sindacati.
Tuttavia sulla questione esami di Stato 2016 e sulla loro revisione, è calato il silenzio mediatico. Invece pensiamo sia utile e corretto tornare a parlare di questo delicato tema, che interessa circa mezzo milione di studenti, circa 80mila docenti commissari e 10mila presidenti.
Allora Ministro Giannini, ci dica: “come saranno i prossimi esami di Stato?”.
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