Il Consiglio di classe gli aveva negato gli esami di stato perchè la documentazione presentata dalla mamma era incompleta.
Ma quel ragazzo aveva seguito un normale iter scolastico, ha frequentato regolarmente l’anno, ha sostenuto compiti in classe, interrogazioni e ha voti superiori al sei.
Il ministero dell’Istruzione, saputo il caso, ha chiesto chiarimenti: “Se l’unico ostacolo è il permesso di soggiorno il ragazzo va ammesso”.
“Ci siamo lasciati alle spalle tempi bui in cui gli extracomunitari non in regola dovevano aver paura di andare dal medico: ricordiamoci che le norme, se applicate con spirito troppo burocratico, possono avere effetto pesante sulla vita delle persone”, afferma il deputato lombardo del Pd Enrico Farinone, vicepresidente della Commissione Affari Europei. “Ha fatto bene il ministero a mettere in chiaro che lo studente ucraino di Milano può e deve essere ammesso alla maturità. Dunque un grosso fraintendimento sulle norme, ma che cosa sarebbe successo se un giornale non avesse denunciato il fatto?”.
In un primo tempo, subito dopo la diramazione della notizia, il Pd aveva annunciato la presentazione di una interpellanza parlamentare.
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