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Esami, prima prova: guida pratica allo scritto di italiano

È giunta l’ora degli Esami di Stato: lunedì 13 giugno toccherà agli studenti di terza media, mentre mercoledì 22 sarà la volta dei maturandi.

In entrambi i casi, la prova di italiano dà ufficialmente inizio alle prove scritte e, più in generale agli esami. Nonostante la maggior parte degli studenti la ritenga la prova più facile, il tema di italiano molto spesso viene sottovalutato.

Per evitare di arrivare davanti al foglio delle tracce senza avere nemmeno la vaga idea di cosa aspettarsi, ecco qualche informazione utile sullo scritto di italiano.

Innanzitutto bisogna tener presente che lo scopo principale della prima prova è quella di accertare la padronanza della lingua italiana, delle capacità espressive, logico-linguistiche e critiche dello studente. Ma ad essere valutate saranno anche le abilità prettamente creative.

Il modo migliore per valorizzare le proprie conoscenze è quello di scegliere in modo corretto la traccia.

Nel caso degli esami di terza media lo studente avrà tre possibilità:

    –    l’ambito personale, che può essere una pagina di diario o una lettera ad un amico;

–   la relazione (di un libro, di un’esperienza in laboratorio o una gita);

–   il tema di attualità, nel quale l’alunno viene invitato ad analizzare e a riflettere su una problematica fortemente vivida nell’opinione pubblica.

I ragazzi alle prese con la maturità invece dovranno destreggiarsi tra:

    –    analisi del testo;

–   saggio breve o articolo di giornale, nel quale di solito vengono date varie possibilità, dall’argomento di carattere tecnico-scientifico a quello socio-economico;

–   tema storico

–   tema di ordine generale.

 

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La traccia va scelta a seconda delle proprie abilità di scrittura: di sicuro i temi liberi, che apparentemente possono sembrare agli studenti più facili, sono in realtà insidiosi, proprio perché mettono subito in risalto il livello di padronanza della lingua, l’originalità e soprattutto la capacità di attenersi a ciò che viene richiesto.

Per quanto riguarda i saggi e gli articoli bisogna ricordare di seguire sempre lo schema inizio – svolgimento – conclusione, avendo cura di argomentare la propria tesi in modo esauriente.

Ciò che può considerarsi universalmente valido è la necessità di esporre chiaramente, così da rendere la lettura piacevole, facile e comprensibile.

Sono da evitare errori di punteggiatura, errori di ortografia e una sintassi eccessivamente complessa, soprattutto se non rientra nel proprio stile: la semplicità non è mai banale.

Poi, a seconda dell’argomento che si affronta, bisogna scegliere un lessico ed un linguaggio appropriato, consono alla scelta.

In ultimo, non per importanza, non è mai da considerare una perdita di tempo la scaletta.

Anzi, di sicuro scongiura il pericolo di finire fuori tema, aiuta a rendere il discorso omogeneo e ad inserire collegamenti validi. Senza dimenticare che è un valido aiuto per chi si dilunga sempre troppo. Se rimane tempo, è bene curare anche l’aspetto estetico: in fin dei conti la prova di italiano può considerarsi a tutti gli effetti il biglietto da visita del candidato.

 

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Giulia Mirimich

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