Una storia davvero curiosa quella relativa ad un alunno di terza media che non si è presentato alla prima prova scritta di italiano degli esami di stato. Il dirigente scolastico, una volta accortosi della sua assenza, è andato a trovarlo e si è reso conto che il ragazzo non avesse idea ci fossero esami quel giorno. Lo riporta La Repubblica.
Tutto è accaduto ieri, 14 giugno. L’assenza del ragazzo in questione è stata subito notata dai docenti e dai compagni, che non sapevano che fine avesse fatto. “Naturalmente, i docenti che si sono accorti dell’assenza del ragazzo erano preoccupati, si domandavano come mai fosse assente proprio nel giorno dello scritto dell’esame di Stato”, ha detto il dirigente scolastico.
La segreteria, a quel punto, ha iniziato a provare a mettersi in contatto con la famiglia e con lo studente, ma senza successo. La storia poteva finire qui, ma il dirigente scolastico ha scelto di andare in fondo alla faccenda, salendo in macchina e dirigendosi verso l’abitazione del ragazzo.
Ad aprire alla porta è proprio l‘alunno, in pigiama, assonnato, evidentemente svegliato proprio dal suono del campanello. “Giuro che non lo sapevo! Credevo che ci fosse solo la parte orale dell’esame… Mi vesto subito e arrivo!”: queste le parole del ragazzino di fronte alla notizia.
“I docenti avevano spiegato più volte come sarebbe stato strutturato l’esame indicando chiaramente le date delle prove, ma il ragazzo, che è intelligente e in gamba, non sempre è sintonizzato sulla scuola come priorità. Quando però ha capito che era il giorno d’esame, è venuto volentieri, oltre che di corsa”, ha detto il preside.
“Esistono le sessioni suppletive per sostenere le prove ma si possono attivare solo per assenze giustificate da ragioni serie, non certo perché un alunno si scorda a letto”, ha aggiunto. Viene da chiedersi, a questo punto, se il dirigente avesse qualche sospetto della dimenticanza dell’alunno.
“Ovviamente esistono casi e contesti molto complessi, ma spesso ci scordiamo che la scuola è fatta di relazioni e non di burocrazia e protocolli da rispettare per essere in regola. Il mestiere dell’insegnante è relazionale e questo ognuno di noi dovrebbe scriverlo e appenderlo in un quadro da tenere in salotto. Sì, è finita bene e domani, se non viene, lo vado a prendere ancora: deve farla la sua terza media”, ha concluso, divertito, il dirigente.
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