Una storia controversa quella raccontata dal giornale locale Prima Il Canavese. Una mamma piemontese, dopo essersi congratulata con il proprio figlio per aver conseguito il massimo dei voti e la lode all’esame di terza media su Facebook, ha scoperto che il voto finale dell’alunno non era 10 e lode come riportato: il tutto per un errore nella piattaforma Argo.
La madre del ragazzo ha commentato così l’accaduto: “Lo scorso 27 giugno riceviamo sulla piattaforma Argo il risultato dell’esame di terza media: un bel 10 e lode. In serata, forse ingenuamente, pubblico su Facebook un estratto del documento in cui faccio i complimenti al ragazzo. Sette minuti dopo ricevo la telefonata della coordinatrice che mi comunica un errore. La lode non è attribuibile, quindi la votazione è 10 su 10. Il giorno dopo giunge una comunicazione alla mia e-mail personale dal dirigente scolastico in cui si legge che si provvederà a rielaborare la scheda personale eliminando la voce inerente alla lode, in quanto attribuita erroneamente dalla piattaforma Argo. Provvisoriamente mi è arrivato il nuovo attestato via posta elettronica per perfezionare l’iscrizione alla scuola superiore. Tuttavia era compito della segreteria controllare. Senza contare, poi, la delusione cocente di un ragazzino che si vede improvvisamente negare la lode. Non si tratta di un adulto ma di un ragazzino. Si è perso l’occasione di fare la cosa giusta. Tra l’altro ho scoperto che il metodo d’attribuzione della lode è un regolamento interno. Quindi si poteva ammettere l’errore e lasciare la lode, non andando contro nessuna legge ministeriale. La scuola è un agenzia educativa e deve trasmettere professionalità. Non puoi mandare un documento senza i dovuti controlli. Se si è sbagliato bisogna assumersi la responsabilità e non sempre si può tornare indietro. Talvolta bisogna metterci la faccia”.
Insomma, secondo la donna, una volta preso atto dell’errore, la scuola avrebbe potuto lasciar stare la lode, seppur attribuita per sbaglio, per evitare di buttare giù il ragazzino, ormai orgoglioso del suo risultato. A lei ha risposto il dirigente scolastico dell’istituto: “Mi scuso con la famiglia per l’incresciosa situazione creatasi. A seguito di un errore nella compilazione della scheda personale dell’alunno sul registro elettronico è stata attribuita erroneamente la lode. Una volta venuto a conoscenza dello spiacevole disguido ha provveduto a correggere la scheda personale dell’alunno riportando la votazione corretta senza la lode”, queste le sue parole.
Contro il registro elettronico e le valutazioni “automatizzate” si è scagliato spesso lo psichiatra Paolo Crepet: “Il registro elettronico? Terrificante. I ragazzini non possono più trasgredire. A scuola si trasgredisce: cosa vuol dire, spaccare tutto? No, tentare di prendere sei anche se non hai studiato, è un diritto provarci. Il registro controlla ogni minima mossa. Poi di notte i genitori non sanno dove sono i loro figli”, ha detto qualche settimana fa.
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