E’ stato presentato al Miur, in presenza della ministra Fedeli e il professor Luca Serianni, il “Documento di orientamento per la redazione della prova d’italiano nell’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo”.
Come abbiamo già riportato in precedenza, le tipologie previste per le prove scritte di italiano saranno tre:
– testo narrativo o descrittivo;
– testo argomentativo;
– comprensione e sintesi di un testo, anche mediante richiesta di riformulazione, quindi un riassunto.
Dopo esserci occupati del testo narrativo e descrittivo, parliamo del testo argomentativo, altra tipologia di prova a disposizione degli alunni.
Nella comune opinione il testo argomentativo è quel testo nel quale viene posta una tesi – sostenuta da più argomenti, favorevoli o contrari – che si sviluppa con ragionamenti stringenti. Affronta solitamente complessi temi di carattere scientifico matematico. La sua struttura è rigida e vincolata; il lessico rigoroso, specialistico e di non facile accessibilità.
Eppure, se si pensa che l’argomentare è, come il narrare, atto linguistico primario, si deve riconoscere che tale atto è legato ai bisogni elementari di ogni studente. Argomenta in forme semplici il bambino che esprime motivatamente una sua opzione; argomenta in forme più articolate, ma pur sempre elementari, lo studente che cerca di giustificare le proprie scelte.
Per tali ragioni lo studente dovrebbe essere educato, con attenta gradualità, a motivare in forme sempre più complesse le proprie prese di posizione.
L’azione didattica dovrebbe quindi mirare a seguire un percorso che consenta al ragazzo e alla ragazza, già alla fine dei primi otto anni di scuola, di esprimere una opinione o tesi, di sostenerla con argomenti efficaci e con un linguaggio proprio. L’obiettivo finale è di rendere lo studente capace di costruire testi orali e scritti che – per la loro ‘architettura’ – risultino ben strutturati e reggano al confronto con altri interlocutori e con altri testi. Come viene auspicato nei documenti europei, l’educazione all’argomentare prepara all’esercizio di una cittadinanza consapevole.
Lo studente potrà sviluppare un testo argomentativo nel quale, dati un tema in forma di questione o un brano contenente una tematica specifica, esporrà una tesi e la sosterrà con argomenti noti o frutto di convinzioni personali. Il testo dovrà essere costruito secondo elementari procedure tipiche del testo argomentativo, eventualmente con l’esposizione di argomenti a favore o contro. Il lessico dovrà essere appropriato, e lo sviluppo rigoroso e coerente. Nella traccia dovranno essere richiamate caratteristiche e procedimenti propri dell’argomentare.
L’argomentazione scritta può assumere forme diverse, fra cui:
1. dialogo tra due interlocutori con opinioni diverse che si confrontano su un tema ben definito;
2. sviluppo di una tesi data rispetto alla quale si chiede di contro-argomentare;
3. redazione del verbale di una discussione che deve portare a una decisione;
4. riscrittura di un breve testo argomentativo conseguente alla assunzione di un punto di vista diverso rispetto a quello dato nel testo di partenza.
Leggi il seguente brano tratto dal Marcovaldo di Italo Calvino.
“Il vento, venendo in città da lontano, le porta doni inconsueti, di cui s’accorgono solo poche anime sensibili, come i raffreddati del fieno, che starnutano per pollini di fiori d’altre terre.
Un giorno, sulla striscia d’aiola d’un corso cittadino, capitò chissà donde una ventata di spore, e ci germinarono dei funghi. Nessuno se ne accorse tranne il manovale Marcovaldo che proprio lì prendeva ogni mattina il tram.
Aveva questo Marcovaldo un occhio poco adatto alla vita di città: cartelli, semafori, vetrine, insegne luminose, manifesti, pur studiati che fossero a colpire l’attenzione, mai fermavano il suo sguardo che pareva scorrere sulla sabbia del deserto. Invece, una foglia che ingiallisse su un ramo, una piuma che si impigliasse ad una tegola, non gli sfuggivano mai; non c’’era tafano sul dorso d’un cavallo, pertugio di tarlo in una tavola, buccia di fico spiaccicata sul marciapiede che Marcovaldo non notasse, e non facesse oggetto di ragionamento; scoprendo i mutamenti della stagione, i desideri del suo animo, e le miserie della sua esistenza”
(Italo Calvino, Romanzi e racconti, Milano, Mondadori)
Per Marcovaldo, la vita in campagna permette di seguire il ciclo delle stagioni, di amare la natura, di evitare il traffico e la frenesia della città: per questo egli pensa che sia meglio vivere in campagna piuttosto che in città. Rispetto alla affermazione è meglio vivere in campagna piuttosto che in città esprimi la tua opinione e argomenta il tuo assenso o il tuo dissenso. Nel testo devi indicare una tesi di partenza, le ragioni o gli argomenti a sostegno della tua tesi e gli eventuali riferimenti a testi o autori che aiutino a sostenere questa tua tesi.
Documento Orientamento Prova Italiano Esame Di Stato Primo Ciclo
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