Escalation alunni stranieri: Bolzano anticipa tutti e introduce il tetto del 30%
Se il Parlamento sta ancora verificando la fattibilità delle classi di integrazione proposte dalla Lega per favorire l’apprendimento scolastico degli alunni con maggiori difficoltà, la Provincia autonoma di Bolzano rompe gli indugi e a sorpresa vara una delibera che dal prossimo anno scolastico istituisce un tetto del 30% per la presenza di alunni stranieri nelle classi delle scuole di ogni ordine e grado: “il 70 per cento dovrà essere di alunni provenienti da famiglie locali al fine di garantire sia lo standard di insegnamento che culturale”, si legge nella delibera approvata il 15 dicembre dalla Giunta di centro sinistra. In parole povere, la maggior parte degli iscritti nelle scuole di Bolzano dovranno quindi forzatamente essere italiani, tedeschi o ladini. Il provvedimento, che entrerà in vigore già a febbraio, in corrispondenza dell’accoglimento delle pre-iscrizioni per l’anno scolastico 2008/09, era stata presentata dall’assessore alla scuola tedesca (la provincia ha due responsabili dell’istruzione, italiano e appunto tedesco) Otto Saurer. Ma non avrebbe nulla a che fare con le ‘classi ponte’: “non abbiamo mai pensato di raccogliere posizioni come quelle delle classi separate – dice Francesco Comina, assessore alla scuola (italiana) -, anzi per noi è importantissimo lavorare sul dialogo e sullo scambio di esperienze tra i ragazzi, ma per lavorare con serietà sull’inserimento linguistico e sull’integrazione e non pregiudicare questi intenti era necessario mettere un tetto“. La norma verrebbe quindi introdotta per motivazioni prettamente preventivi: sempre secondo l’assessore Comina “quando la presenza degli immigrati diventa troppo forte il controllo e il lavoro didattico risultano infatti più difficili“. Inoltre l’assessore sottolinea come “il tetto del 30% sia alto rispetto alle medie reali”. Indicativa l’ultima affermazione, che in qualche modo intende assolvere la Giunta comunale, da accuse di discriminazione: con la delibera “abbiamo raccolto i sentimenti dei direttori scolastici e anche la Consulta degli immigrati si è detta d’accordo“.
In effetti, il difficile apprendimento scolastico degli alunni non comunitari sembra essere davvero a cuore del Comune di Bolzano: dalla scorsa estate propri per favorire l’integrazione la Provincia ha organizzato degli appositi Centri linguistici, dove i ragazzi stranieri possano apprendere l’italiano o il tedesco seguendo i corsi di equipe di linguisti e docenti specializzati. Presto, ha promesso poi la Provincia, verranno allargati anche ai genitori non comunitari.
Ed anche i dati ufficiali sembrano dare ragione alle istituzioni locali: ad oggi i ragazzi che studiano nelle scuole in provincia di Bolzano sono complessivamente circa 79 mila, di cui circa 5 mila stranieri, concentrati quasi tutti nelle scuole di lingua italiana: in media, in provincia, l’incidenza per classe degli alunni immigrati è circa del 6,5%. A Bolzano però, dove vive la maggior parte degli stranieri, la situazione è diversa: qui la media per classe è di circa il 15%, con disparità tra istituti e picchi che nelle scuole del centro città arrivano al 40%, soprattutto alle elementari. Ed è in queste classi che la soglia massima introdotta dalla Giunta potrebbe trovare applicazione: costringendo i piccoli stranieri a spostarsi di quartiere per raggiungere una scuola più ‘locale’.