Arriva nei cinema italiani il 4 gennaio il film di Lukas Dhont “Close”, Grand Prix speciale della giuria all’ultimo festival di Cannes, ora candidato a quattro Golden Globe.
Racconta l’amicizia tra due ragazzi di 13 anni, il cui rapporto, spontaneo e complice, si incrina e si complica quando iniziano ad andare a scuola: il contesto sociale che ha bisogno di categorizzare, definire, quell’amicizia, porta ad un evento impensabile che separa i due ragazzi.
È la delicata fase di passaggio dall’infanzia all’adolescenza e a scuola i due ragazzi si troveranno a confrontarsi con un evento inaspettato che cambierà per sempre le loro vite e che metterà in discussione per la prima volta il loro legame.
LO scopo del regista è dunque quello di capire in che maniera rapportarsi all’altro cercando il proprio posto nel mondo per cui Close che, in questo senso, si propone come un profondo e toccante coming of age interpretato con grazia e naturalezza dai due giovani protagonisti.
Dice il regista, già premiato a Cannes: “Credo che sia un momento incredibilmente importante in tutte le nostre vite. Penso che quando siamo bambini c’è molta più libertà e fluidità, quando arriva l’amore per esempio. Ci troviamo però di fronte a una società che è incredibilmente divisa in gruppi, con aspettative, norme e codici di comportamento. Viviamo in una società incredibilmente patriarcale, dominata dall’eteronormatività, che diventa chiara quando raggiungiamo la pubertà”.
“Per molto tempo ho provato a far parte di un gruppo invece che essere me stesso ed è questo il motivo per cui faccio film su giovani personaggi che guardano il mondo come qualcuno che vuole appartenere a qualcosa, ma non è in grado di soddisfare quelle aspettative. Credo molto nelle nuove generazioni che vogliono trovare quella fluidità anche durante la pubertà, e che vogliono abbattere quelle barriere e quei codici che sono stati creati finora”.
Si tratta appunto, con Close, di entrare in una storia di amicizia e sulla ricerca dell’identità, in quel delicato momento del passaggio verso l’adolescenza, gli anni insomma che si consumano a scuola.
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