Un’altra notizia relativa ad una decisione di un tribunale amministrativo che ha ribaltato quella di una scuola. Stavolta a fare ricorso non sono stati dei genitori ma una studentessa adulta, iscritta al Centro regionale di istruzione degli adulti in Valle d’Aosta.
La donna potrà sostenere l’esame la prossima settimana
Il fatto è stato riportato da Ansa. La donna non aveva potuto sostenere l’esame di Stato al termine dell’anno scolastico 2022/2023 in seguito ad un provvedimento disciplinare nei suoi confronti. La studentessa si è poi rivolta al Tar della Valle d’Aosta che, in sede cautelare, l’ha ammessa “con riserva” alla sessione straordinaria dell’esame di Stato prevista il 13 e 14 settembre prossimo.
“Ritenuto – si legge nell’ordinanza del Tar – di accogliere l’istanza di produzione documentale tardiva formulata da parte ricorrente. Atteso che le doglianze non appaiono manifestamente infondate e la complessità delle questioni dedotte rende necessario un approfondimento nella fase di merito. Considerato che sussiste il pregiudizio grave e irreparabile e che, anche nell’ottica di un corretto bilanciamento degli opposti interessi, l’istanza di sospensione cautelare dei provvedimenti impugnati debba trovare accoglimento”. La Regione Valle d’Aosta e il ministero dell’Istruzione e del Merito si sono costituiti in giudizio.
Sempre più frequenti i ricorsi al Tar
Di recente abbiamo dato notizia della decisione di una madre di andare dai carabinieri dopo la bocciatura della propria figlia agli esami di riparazione. La ragazza, 18 anni, iscritta al quarto anno del liceo artistico, era stata rimandata a settembre con tre materie insufficienti. Dopo un’estate passata a studiare l’alunna non è stata comunque ammessa all’anno successivo.
Quest’ultima ha cercato di essere ricevuta dal dirigente scolastico senza successo, e in seguito ha deciso di recarsi dai carabinieri. In caserma ha raccontato fatti e impressioni di ciò che ritiene un’angheria e un’ingiustizia, ma non ha presentato formali denunce. La donna vuole fare un ormai molto comune ricorso al Tar per contestare la decisione dei docenti.
“Nonostante il lutto per la perdita di mio nonno, quest’estate mi sono molto impegnata, prendendo lezioni private di fisica e matematica. E sono arrivata preparata agli esami di riparazione. In matematica ho completato la prova scritta, in fisica ho risposto a entrambe le domande dell’insegnante, il quale mi ha detto, ‘finalmente, dopo anni ce l’abbiamo fatta’. Gli stessi miei compagni dicevano che ero andata bene. Non così in inglese, è vero. Il 31 agosto il mio prof di indirizzo ha chiamato mia madre, dicendo che meritavo la bocciatura. Eppure, durante l’anno, nessuna lettera di richiamo, nessuna telefonata”, queste le parole della ragazza.