Esclusi ai test universitari, un business da 120mila euro a ragazzo

E’ sulla promessa di accedere facilmente ai corsi in alcune università europee che si basa il business degli esclusi al test di Medicina pronti a sborsare cifre importanti. “Vieni da noi, paga e il posto è praticamente assicurato: è questa, in sintesi, l’offerta che alcune università straniere, società private e Centri di preparazione universitaria, in primis i Cepu, stanno promuovendo agli aspiranti medici.
Tutto legale, ma i cui costi esorbitanti dimostrano che c’è chi sta facendo una fortuna usando la leva del sogno del camice bianco.
Secondo “Dire” ieri dopo le prove era tutto un volantinare davanti alle università. “
Alla Sapienza c’era la spagnola Uax, l’Universidad Alfonso X El Sabio, che con circa 14mila euro l’anno offre un corso in Medicina; presente pure Cepu e l’ateneo telematico e-Campus, con l’invito: “Puoi ancora iscriverti all’anno accademico 2012/2013 entro il 30/09/2012”. Mentre Cepu International “ti prepara e ti accompagna” grazie ad “accordi” bilaterali con una serie di atenei distribuiti fra Spagna, Portogallo, Ungheria, Bulgaria e Repubblica Ceca e se i titoli sono equivalenti perche’ fare la trafila del test?
Ma quanto costa Cepu? L’agenzia Dire ha voluto approfondire e il cronista si è finto parente di uno studente che sogna di fare Medicina e teme la bocciatura in un ateneo pubblico.
Le università che il Cepu ed e-Campus mettono sul piatto sono sei. Due spagnole: la stessa Alfonso X El Sabio – Uax – che si fa pubblicita’ da sola davanti alle facoltà e l’Eum, l’università europea di Madrid. Poi ci sono la Ferdinando Pessoa di Oporto (Portogallo), ma qui si studia in portoghese, ed è poco appetibile per gli italiani, la Debrecen dell’omonima città ungherese, la Charles university di Praga e infine la Medical university di Sofia – Mus – in Bulgaria.
In queste università si entra con colloqui di ammissione, con una chiacchierata e, al massimo, un test psicoattitudinale.
E se uno non passa? E’ quasi impossibile. Rientrare in Italia si può? “Si- spiegano dal Cepu- quando si proviene da una università straniera si viene inseriti nel numero chiuso di posti riservati agli stranieri”. Ma si deve rifare il test? No, assicura l’operatore. Si entra al secondo anno con gli esami riconosciuti. E se uno vuole farsi tutto il percorso all’estero quanto costa? Il depliant non descrive i prezzi. Ma l’operatore li spiega al cronista: per il primo anno l’assistenza del Centro di preparazione costa 19.800 euro (preparazione al colloquio, preparazione linguistica, procedure amministrative, preparazione agli esami), poi ci sono gli 8mila euro da corrispondere all’ateneo bulgaro come tassa. L’assistenza scende a 9.800 euro per i successivi 5 anni (preparazione agli esami), ma si può decidere di non usufruirne. Resta invece la tassa universitaria. Nel migliore dei casi, insomma, l’escluso ‘vale’ oltre 67mila euro fra tasse e spese per l’assistenza iniziale. Se quest’ultima viene protratta per tutto il percorso si sale a 117mila euro circa. Sempre esclusi vitto e alloggio. Un sogno costoso, ma che fa gola a molti: al Cepu stanno arrivando centinaia di richieste per appuntamenti di chi cerca canali alternativi, magari per portare avanti in futuro lo studio di papà
In Spagna i corsi fanno il pieno di italiani. E c’e’ anche chi punta sulla Romania. Diverse società offrono assistenza anche per ‘soli’ 6mila euro per accedere. A Timisoara è pieno di italiani. Ma i ragazzi vogliono solo inseguire un progetto. E inseguirlo all’estero è lecito. Che il sogno possa poi costare come un appartamento di piccolo taglio è un nodo su cui il ministero competente, forse, dovrebbe interrogarsi chiedendo un po’ di chiarezza in sede Ue ai paesi i cui atenei stringono accordi con società private per ‘blindare’ una parte dei posti destinati agli stranieri usando come intermediari dei privati, che fanno una fortuna con il business degli esclusi.

Pasquale Almirante

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