Categorie: Politica scolastica

ESCLUSIVA – Parla Sibau: non ce l’ho coi docenti del Sud, ma con chi sta un anno e scappa via

Vergogna. Porcata. Razzista. Sono alcune delle reazioni, nemmeno tra le più colorite, alle dichiarazioni di Giuseppe Sibau, consigliere del Friuli Venezia Giulia, sui trasferimenti facili.

C’è una frase, in particolare, che il popolo del web, in prevalenza docenti, dopo la pubblicazione del nostro articolo, non ha perdonato al consigliere friulano, che ha pure annunciato un’interrogazione alla giunta di Debora Serracchiani per riproporre il tema delle graduatorie regionali dei docenti: quella in cui dice che “i docenti del Sud si fanno assumere al Nord, e poi chiedono il trasferimento adducendo motivi famigliari. E da chi saranno sostituiti? Da altri insegnanti meridionali, che proporranno lo stesso copione”.

La Tecnica della Scuola, come sua consuetudine, è andata oltre la notizia. Ha intervistato il consigliere regionale, per capire i motivi dell’astio nei confronti dei tanti docenti Meridionali: quelli che, valigia alla mano, si spostano al Nord, per trovare un lavoro sicuro, in linea con i propri studi, e formare i figli di chi spesso è laureato ma non ama quel genere di professione.

 

Sibau, lo sa che ha le sue parole in poche ore hanno fatto il giro d’Italia?

Me ne sono reso conto solo oggi, quando ho cominciato a ricevere messaggi a ripetizione.

 

Che genere di messaggi?

In prevalenza indignati.

 

Lei, però, se li è cercati. Non crede?

Sono stato frainteso. Il mio messaggio non intendeva essere irrispettoso contro la gente del Sud.

 

Invece in tanti lo hanno tacciato come un leghista…

Non sono un leghista: faccio parte dell’Autonomia responsabile, fondata da un ex componente di Forza Italia.

 

Quindi siete di destra?

Si, ma la nostra è una destra moderata.

 

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Ok, lasciamo stare i partiti: Sibau, torniamo a quelle parole…

Le ho dette perché non trovo corretto che un docente vinca il concorso, venga al Nord per essere assunto e dopo un anno se ne va. Soprattutto nella scuola primaria, dove il percorso è quinquennale e i bambini sono piccoli, è una prassi insopportabile.

 

A parte che non è sempre così, ma evidentemente la normativa glielo permette.

Quindi, bisognerebbe introdurre una legge per vietare questa possibilità e farlo stare fermo almeno tre anni.

 

Ma la legge già c’è: è contenuta nella L.107/15.  Solo che sono due anni che viene superata dal contratto sulle assegnazioni provvisorie.

Mi sembra assurdo.

 

Cosa?

Che una legge possa essere superata da un accordo.

 

Sibau, ma lei conosce il mondo della scuola e le sue norme?

Certamente, ho fatto anche l’insegnante per oltre 25 anni, dal 1978: svolgevo materie tecniche nei Centri di formazione professionale, in provincia di Udine.

 

E ora?

Da quattro anni sono in aspettativa perché eletto nel consiglio regionale. Stiamo crescendo: col mio raggruppamento, alle ultime elezioni abbiamo preso oltre l’11%.

 

Quindi, visto che è un insegnante anche lei, non pensa che sparare sul mucchio, sui colleghi del Sud, sia stato uno sbaglio?

Lo ripeto: non ho nulla contro i docenti che arrivano da lontano. Sono invece arrabbiatissimo per le deroghe, che antepongono le necessità personali a quelle del servizio pubblico, penalizzando in questo caso tanti nostri alunni.

 

Cosa ha provato, leggendo tanti giudizi negativi nei suoi confronti?

Non mi hanno fatto piacere, soprattutto perchè io non ho insultato nessuno. Mi rammarico che più di qualcuno si sia sentito ferito nell’orgoglio, arrivando a colpirmi sul personale.

 

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Alessandro Giuliani

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