Con un ampio documento allegato ad una nota ministeriale è stata diramata a tutte le scuole la direttiva sull’integrazione degli alunni disabili.
Nella prima parte del documento, di una ventina di pagine in tutto, viene passata in rassegna la normativa che regola l’integrazione degli alunni disabili con particolare riferimento alla Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, ratificata dal Parlamento italiano con la Legge 18/2009.
La seconda parte si occupa invece degli aspetti più strettamente scolastici e didattici dei processi di integrazione.
Le linee guida mettono in evidenza in particolar modo problematiche e proposte di intervento concernenti vari aspetti e soggetti istituzionali coinvolti nel processo di integrazione che – è bene ricordarlo – deve riguardare tutte le componenti della comunità scolastica.
E così vengono indicati non solo i compiti del dirigente scolastico (promuovere e incentivare attività diffuse di aggiornamento e di formazione del personale, presiedere il Gruppo di lavoro per l’handicap d’istituto, indirizzare l’operato dei singoli Consigli di classe/interclasse affinché collaborino alla stesura del Piano individualizzato degli alunni disabili, curare il raccordo con le diverse realtà territoriali, intraprendere le iniziative necessarie l’individuazione e l’eventuale rimozione delle barriere architettoniche) ma anche dei collegi dei docenti e del personale ausiliario.
Interessante il richiamo ai compiti dell’insegnante per le attività di sostegno “che – si legge della direttiva – non può essere utilizzato per svolgere altro tipo di funzioni se non quelle strettamente connesse al progetto d’integrazione, qualora tale diverso utilizzo riduca anche in minima parte l’efficacia di detto progetto”.
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