Infatti, nel momento in cui gli elaborati vengono letti in classe – specialmente se sono presenti argomenti delicati – è affidata alla sensibilità di ciascun insegnante la capacità di trovare il giusto equilibrio tra le esigenze didattiche e la tutela dei dati personali.
Restano comunque validi gli obblighi di riservatezza già previsti per il corpo docente riguardo al segreto d’ufficio e professionale, nonché quelli relativi alla conservazione dei dati personali eventualmente contenuti nei temi degli alunni.
Queste affermazioni sono tratte dal documento “La privacy tra i banchi di scuola”, una relazione redatta per costruire le condizioni per un futuro migliore delle nuove generazioni di studenti. Infatti, la scuola deve essere di esempio non solo nello studio, ma anche nelle esperienze di vita che coinvolgono alunni, professori e personale scolastico, permettendo in questo modo alla società di crescere nel rispetto reciproco. Quindi nella scuola di deve affrontare, tra le tante, una sfida che riguarda anche il “corretto trattamento dei dati personali”. Un’espressione che può sembrare asettica, ma che in realtà costituisce una condizione essenziale per il rispetto della dignità delle persone, della loro identità, del loro diritto alla riservatezza, letture di temi in classe comprese.