Trovare una soluzione al problema dei vicepresidi che non potranno avere nessuna forma di esonero dall’insegnamento sembra impossibile, almeno per ora.
Come è noto il Ministro ha sempre sostenuto che quando l’organico dell’autonomia sarà attivato, i dirigenti scolastici potranno utilizzare il personale assegnato secondo il progetto deliberato dagli organi collegiali dell’istituzione scolastica.
Quindi, allo stato attuale, le scuole potrebbero avere a disposizione docenti per sostituire i vicepresidi non prima della fine del mese di novembre (e questa è una previsione ottimistica).
I sindacati (e non solo) stanno facendo pressioni sul Ministero per ottenere una soluzione diversa, ma a dire il vero non si capisce proprio come il problema potrebbe essere affrontato.
C’è chi parla della possibilità di “sbloccare” già a settembre qualche migliaio di posti per consentire ai vicepresidi di svolgere l’incarico senza doversi occupare anche della propria classe.
Ma, purtroppo, una procedura del genere appare piuttosto debole: assegnare 4-5mila posti alle scuole già a settembre per anticipare altrettante assunzioni che dovrebbero invece essere effettuate sull’organico potenziato potrebbe falsare (e non poco) le “regole del gioco” intaccando i diritti dei docenti inseriti nelle GAE, in quanto una parte di essi verrebbe già “sistemata” a settembre, mentre tutti gli altri dovrebbero attendere per altri 3 mesi.
Senza considerare che la procedura delle assunzioni è già piuttosto complicata per conto suo, e quindi c’è da supporre che il Ministero non abbia molta voglia di correre ulteriori rischi.
La questione, comunque è molto complessa, e non bisogna escludere nulla.