Il Fondo previdenziale del Comparto Scuola risponde agli Associati che hanno lamentato ritardi per il pagamento del TFR da parte di Espero, a seguito della richiesta di riscatto per pensionamento o per altre cause.
Con l’occasione Espero ricorda che il TFR cosiddetto “virtuale” non viene trasferito mensilmente al Fondo, ma resta nelle casse dell’INPS (ex INPDAP) e viene versato a Espero solo nel caso di interruzione del rapporto di lavoro.
Se l’associato presenta domanda di riscatto, entro i primi tre mesi il Fondo liquida la parte di sua competenza, vale a dire i contributi versati dall’iscritto e dallo Stato con le relative rivalutazioni ottenute.
Il resto del pagamento (c.d. TFR “virtuale”) potrà essere corrisposto all’associato solo dopo che l’INPS avrà provveduto al trasferimento al Fondo delle somme spettanti.
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In altri termini: secondo quanto si legge in una nota dell’11 febbraio, i ritardi non sono imputabili ad Espero, ma all’Inps, il quale è stato sollecitato dallo stesso Fondo a trasferire le quote di TFR in tempi brevi, al fine di riuscire a rispettare la data di scadenza dei sei mesi per il completamento della procedura di liquidazione.
“Ci scusiamo con gli Associati – conclude Espero – che hanno subito disagi dovuti ai ritardi delle erogazioni”.
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