Dopo il parere favorevole di un gruppo di esperti del governo Usa per la somministrazione del vaccino anti-Covid della Pfizer ai bambini fra i 5 e gli 11 anni, si aspetta l’autorizzazione definitiva. Una autorizzazione mai negata quando viene proprio da questo gruppo. Gli States sarebbero così il primo Paese occidentale a vaccinare i bambini contro il Covid-19.
I voti a favore del gruppo della Fda sono stati 17 voti e un solo astenuto, stabilendo così che i vantaggi dall’amministrare il vaccino Pfizer/BioNTech (2 dosi a 3 settimane di distanza, 10 microgrammi ciascuna, un terzo di quella degli adulti) sono superiori ai rischi anche per quella fascia d’età.
In Usa i contagi nei bambini non vaccinati sono aumentati a causa della variante Delta del coronavirus e in particolare sono morti circa 100 bambini durante la pandemia, quasi due milioni si sono contagiati e 8.300 sono stati ricoverati in ospedale. Pfizer ha pubblicato quattro giorni fa i suoi dati sui bambini tra i 5 e gli 11 anni, dopo una sperimentazione condotta su 2.000 minorenni, facendo così stabilire all’azienda farmaceutica che il suo vaccino è efficace al 90,7% nei bambini di quelle età. Durante gli studi clinici, si è rilevata nei bambini una forte risposta immunitaria, paragonabile ai livelli di anticorpi osservati in studi precedenti su partecipanti di età compresa tra 16 e 25 anni.
Gli effetti collaterali tendono ad essere lievi e simili a quelli osservati nei giovani; a dosi più elevate invece i ricercatori hanno osservato più effetti collaterali nei bambini più piccoli, tra cui febbre, mal di testa e affaticamento, sebbene nessun sintomo grave.
L’autorizzazione dell’Fda è attesa per il 1 novembre e, in caso di conferma, saranno i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie a confermare eventualmente l’autorizzazione all’immunizzazione in questo gruppo di età, che conta 28 milioni di persone in Usa, la gran parte in età scolare.
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