Il viceministro dell’istruzione Anna Ascani, nell’intervista a Unomattina del 5 maggio, ha parlato della didattica a distanza: ha riconosciuto la necessità di ampliare l’offerta formativa, stimolandola con investimenti culturali.
La questione che si pone è: meglio privilegiare l’aspetto qualitativo o quello quantitativo? Da un lato si valorizzano le potenzialità dell’informatica e degli strumenti tecnologici, dall’altro lato si espande il campo delle attività, includendo musica, arte, sport, creatività digitale.
Una problematica che si complica per l’attuale utilizzo degli strumenti dell’informazione: nella secondaria la comunicazione formativa, senza subire significative variazioni, non avviene più in classe, ma telematicamente.
Anche i riferimenti operativi dei docenti, sempre nella secondaria, intorbidiscono il campo in cui nasce il problema: non sono i traguardi del sistema scolastico a guidare la loro azione; la trasmissione dei contenuti delle materie è ritenuta l’oggetto del mandato conferito agli insegnanti.
Da un lato le competenze generali, dall’altro il programma.
In questo scritto si focalizzeranno le caratteristiche dell’ambiente della comunicazione digitale: forniscono elementi base, utili per sciogliere il bisticcio qualitativo/quantitativo.
Se ne presenta un parziale elenco:
Siamo “nel villaggio globale”, le distanze sono annullate, interagiamo con il mondo intero.
La progettualità è la porta d’ingresso all’uso del computer.
L’informatica è pervasiva: gli avanzamenti culturali della società contemporanea lo dimostrano
Le modellazioni, che infarciscono la comunicazione di rete, semplificano la realtà: i dati e le relazioni sono selezionati in funzione del problema studiato e del risultato atteso.
La dimensione dei problemi trattabili aumenta, anche per gli aspetti collaborativi, la competitività e la multidisciplinarità.
Il concetto di sistema è concretizzato.
L’evoluzione dei processi è visualizzata.
Come interrogare la rete?
Disponiamo di fonti d’informazione sconfinate: come distinguere il vero dal falso?
Come dobbiamo leggere i dati per trasformarli in informazioni?
Disponiamo di un servitore attento e fedele: possiamo istruirlo.
Le simulazioni coinvolgono, per l’immersione nel virtuale.
Le parole sono affiancate da suoni e immagini.
E’ superata la staticità dello scritto su carta: i testi sono fluidi.
L’espressione del pensiero è facilitata dalla disponibilità, semplice e immediata, dei sinonimi e dei contrari di una parola.
Enrico Maranzana