Stefano Bonaccini, governatore dell'Emilia Romagna e candidato alla segreteria del PD
“Abbiamo un’esplosione dei contagi” tra i giovanissimi e “non era mai successo, da un anno questa parte. Io ho sempre difeso la scuola, ma ho il primo dovere di tutelare la salute delle persone”. È stato categorico il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ospite a ‘Non è la D’Urso’ su Canale 5, parlando del documento che il comitato tecnico scientifico si accinge a consegnare al governo.
“Segnalo che per la prima volta – ha detto Bonaccini – è ricoverata in terapia intensiva, a Bologna, grave, una undicenne. Io non ho dormito la notte”, ha aggiunto.
I bambini e i giovanissimi “per la gran parte non hanno problemi gravi, ma vanno a casa e contagiano i familiari. In Emilia-Romagna abbiamo il ritorno in maniera robusta di ricoverati in terapia intensiva e reparti Covid”.
Alla luce anche di questo dato, una delle novità del Dpcm in via di pubblicazione (entro martedì 2 marzo), ha continuato il governatore, “dovrebbe essere che nelle zone rosse si chiude dalle scuole elementari e non più solo dalla prima media alle superiori. E anche in zone arancioni dove il contagio è molto alto, sopra i 250 contagi su 100mila abitanti, e dove la trasmissione nell’ultima settimana è molto elevata, si possono prendere decisioni”, come è successo in alcune zone ‘arancione scuro’: anche qui si potranno chiudere le scuole dalla primaria in poi.
Bonaccini ha anche detto di avere “parlato con i ministri Bonetti, Gelmini e Franco”, perchè “venga rimesso il finanziamento per i congedi parentali e i lavoratori autonomi che hanno i figli che per motivi di restrizione non vanno a scuola”.
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