“Mio figlio dovrà stare a casa per un mese perché alla materna, lo ritengono non idoneo ed ingestibile. Ma lì non lo vedranno più”, dice la madre. “La vera vittima di questa decisione è mio figlio, ha subito un trauma da questa vicenda perché è piccolo e non può comprenderla. E più i giorni passano e più lui non vuole tornare in classe. Ha paura. Come si può allontanare dalla scuola un bambino solo perché è vivace?”, per questo lo iscriverà in un’altra scuola.
Tuttavia prima della madre, leggiamo su Il Messaggero, la decisone di allontanare il bambino l’aveva presa il consiglio di classe a cui hanno partecipato anche due insegnanti, il rappresentante dei genitori e una psicologa.
Nel verbale del consiglio di classe del 4 marzo 2014, si legge: “il suo bambino dice parolacce, corre in classe, non ascolta gli insegnanti, colpisce con violenza gli altri piccoli, si rifiuta di stare seduto, sale su tavoli e sedie, si sdraia a terra e stacca l’estintore del corridoio. Non le sembra quindi una buona idea quella di mantenere, per un periodo limitato, suo figlio lontano dalla classe in modo che gli altri bambini dimentichino il male che ciascuno di loro ha ricevuto ed in modo che i medici della Asl ci aiutino a farlo reinserire nella comunità nella quale non vuole più stare a causa del disagio che soffre?”
La madre del bimbo si è però rivolta al Comune e ospitalità ad altri istituti scolastici di centri vicini e anche all’Asl.
“Lo psicologo della Asl, dopo aver visionato la relazione non ha ritenuto opportuno visitare mio figlio in quanto, a soli 3 anni e mezzo, era troppo piccolo per maturare disturbi del comportamento. L’ho riferito alle maestre e pensavo mi dessero un sostegno. Mi hanno invece consigliato di farlo valutare privatamente da un altro psicologo di riferimento della scuola”.
“Il secondo professionista, con una osservazione del bambino durata circa 2 ore – conclude la mamma – a differenza del primo medico, ha ritenuto mio figlio pericoloso per se e per gli altri. Solo che insegnanti, bidelle e supplenti non lo hanno dichiarato per iscritto. Secondo loro mio figlio sarebbe vivace ma non pericoloso. Credo sia giusto, a questo punto, che si faccia chiarezza”.
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