A scuola ci possiamo trovare al cospetto di un insegnante fazioso quando lo stesso non sta alle regole del gioco, quando non è più equilibrato nei suoi atteggiamenti in classe, quando la moderazione, l’equità, la serenità e l’obiettività diventano azioni teoriche, che non trovano riscontro nell’attività didattica quotidiana. Infatti, un insegnante è fazioso quando non è più disponibile sull’argomento trattato o su quella idea perno di una programmazione dialettica che dovrebbe indirizzare i propri studenti nella ricerca della conoscenza e della competenza.
A scuola esistono anche i manuali di storia faziosi, infatti, la loro scelta dovrebbe essere vincolata a criteri di “assoluto rigore scientifico”. L’adozione dei libri di testo di storia da parte della scuola segna un momento particolarmente significativo, perché la disciplina deve essere insegnata cercando di tener conto di tutti i filoni della storiografia. Dunque un manuale di storia non può essere scelto ignorando criteri di trasparenza e laicità.
A tal proposito per combattere la faziosità di certi manuali di storia, tempo fa è stata proposta una legge il cui primo articolo stabiliva che “nelle scuole di ogni ordine e grado l’insegnamento della storia e in particolare di quella contemporanea deve svolgersi attraverso l’utilizzo di testi di assoluto rigore scientifico che tengano conto in modo obiettivo di tutte le correnti culturali e di pensiero per un confronto democratico e liberale, che assicuri un corretto apprendimento del passato con particolare riferimento a quello più recente”.
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