Si diventa Neet per causa di mancanza di prospettive lavorative e perdita di speranza nel futuro? Non sempre è così. Secondo Wired.it, alcuni giovani rifiutano l’idea che essere Neet sia un male, trattandosi più semplicemente di uno spazio di attesa volontaria, rivendicando un sentimento anti-corporate.
Molti di loro, vedrebbero infatti le aziende solo come delle entità che sfruttano i dipendenti per incrementare i loro profitti, fomentando così il diffondersi sui social dell’hashtag #corporatelife, che rilancia l’insoddisfazione dei giovani verso le dinamiche lavorative attuali fra call interminabili e il susseguirsi delle riunioni.
Sebbene degli esperti concordino che rimanere disoccupati per troppo tempo può avere effetti negativi, secondo altri essere selettivi durante la ricerca del lavoro può avere effetti benefici, mentre altri ancora sostengono che, siccome le generazioni più giovani hanno vissuto periodi di instabilità economica, sono portate a preferire lavori che offrano maggiore sicurezza e soddisfazione personale. Per parte della Gen Z, conclude Wired.it, essere Neet non significa evitare il lavoro, ma aspettare un’occupazione che abbia un significato e che sia appagante. La scelta di essere Neet, laddove essa sia scelta, seppur controversa, riflette un cambiamento nella percezione del lavoro tra i giovani.
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