Si diventa Neet per causa di mancanza di prospettive lavorative e perdita di speranza nel futuro? Non sempre è così. Secondo Wired.it, alcuni giovani rifiutano l’idea che essere Neet sia un male, trattandosi più semplicemente di uno spazio di attesa volontaria, rivendicando un sentimento anti-corporate.
Molti di loro, vedrebbero infatti le aziende solo come delle entità che sfruttano i dipendenti per incrementare i loro profitti, fomentando così il diffondersi sui social dell’hashtag #corporatelife, che rilancia l’insoddisfazione dei giovani verso le dinamiche lavorative attuali fra call interminabili e il susseguirsi delle riunioni.
Sebbene degli esperti concordino che rimanere disoccupati per troppo tempo può avere effetti negativi, secondo altri essere selettivi durante la ricerca del lavoro può avere effetti benefici, mentre altri ancora sostengono che, siccome le generazioni più giovani hanno vissuto periodi di instabilità economica, sono portate a preferire lavori che offrano maggiore sicurezza e soddisfazione personale. Per parte della Gen Z, conclude Wired.it, essere Neet non significa evitare il lavoro, ma aspettare un’occupazione che abbia un significato e che sia appagante. La scelta di essere Neet, laddove essa sia scelta, seppur controversa, riflette un cambiamento nella percezione del lavoro tra i giovani.
È rivolto ai dipendenti e pensionati pubblici, oltre che agli iscritti alla Gestione Assistenza Magistrale…
Oggi migliaia di studenti sono scesi in piazza a Roma e Latina per manifestare contro…
Dalle ore 12 del 14 novembre, e fino al 13 dicembre saranno aperte le funzioni per la…
Nella seduta del 12 novembre il CSPI ha espresso il parere sullo schema di decreto…
Oggi, 15 novembre, scadono i termini per presentare domanda per permessi studio, Agenda Nord e…
Lunedì 18 novembre, alle ore 11.30, nella Sala della Regina di Montecitorio si svolge la…