Sulla base dell’esperienza pilota della Lombardia, Aprea propone di estendere gli scambi di formazione qualificata in settori chiave del ‘made in Italy’ come ristorazione, lavorazione del legno per design e arredo, moda, automazione ed elettronica, agroalimentare, floricultura. L’assessore e’ a Bruxelles anche per promuovere l’incontro, ma anche scambi e accordi, fra la delegazione di un centro lombardo di formazione nella ristorazione (CAPAC), con analoghe realtà in Belgio.
”Con una disoccupazione giovanile al 26% è chiaro che la risposta formativa non può essere più solo scuola e università ” spiega l’assessore.
Nel periodo 2009-2012 la Lombardia ha speso in formazione 264 milioni del fondo sociale europeo, di cui 16 milioni che avevano come condizione un risultato occupazionale: ”Ora fra il 20014 e il 2020 invertiremo questa proporzione” annuncia Aprea. Si parla del cosiddetto ”modello dote”, cioè un sistema che prevede aiuti finanziari per il collocamento o ricollocamento sul mercato del lavoro. ”Agli stessi enti accreditati per i servizi al lavoro, chiediamo o un tirocinio, o un contratto di apprendistato o determinato o indeterminato”
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