Nel blog del “Comitato Quota 96” si incomincia a respirare aria di ottimismo dopo la notizia, data dalla Cisl Scuola, con cui si annuncia che l’Ufficio legislativo del sindacato “il 4 maggio scorso ha notificato all’Amministrazione del MIUR il ricorso di una docente che aveva presentato domanda di pensionamento per il prossimo primo settembre e si è vista respingere la domanda per effetto della riforma Fornero in materia pensionistica.
La docente in questione matura il requisito previsto dalla precedente normativa (nel caso specifico i 40 anni di anzianità contributiva) entro il 31 agosto 2012. Secondo il testo della legge Fornero per poter andare in pensione dal primo settembre prossimo la docente avrebbe dovuto maturare il requisito entro il 31 dicembre, poiché le nuove norme entrano in vigore per tutti dal 1° gennaio, senza considerare la particolarità della scansione ad anno scolastico che caratterizza il lavoro e anche le regole pensionistiche nella scuola”.
Uguali iniziative legali sono state prese anche dalla Flc-Cgil, Uil e Gilda tutti perfettamente consapevoli dell’evidente discriminazione nei confronti dei lavoratori della scuola la cui unica finestra di uscita per avere la pensione è a fine agosto. Da qui la richiesta di questi docenti, quasi tutti nati nel 1952, di spostare i benefici di 8 mesi: dal 31/12/2011 al 31/8/2012.
Ancora più incoraggiamento per la loro lotta, che li ha visti pure manifestare a Roma lo scorso 29 aprile, acquistano le ulteriori precisazioni del comunicato Cisl:“Entro 30 giorni il ricorso sarà depositato presso il TAR del Lazio e si avvierà la procedura giurisdizionale, volta ad ottenere il rinvio alla Corte Costituzionale della questione di legittimità riguardante l’articolo 24 del decreto-legge 201/2011. Tra breve sarà depositato anche, presso il Tribunale del lavoro di Siena, un ricorso, avente le stesse finalità, in modo da avere le più ampie possibilità di ottenere il rinvio alla Corte Costituzionale della norma contestata.“
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