Didattica

Etica per chi non si avvale dell’insegnamento della Religione cattolica

Nella Provincia di Trento, gli studenti che non seguono l’ora di religione studieranno etica: su questa idea si starebbe muovendo la Giunta trentina.

La decisione nasce, secondo quanto scrivono le agenzie, dalla constatazione che la programmazione alternativa all’ora di religione cattolica è per lo più lasciata alla inventiva dei docenti della scuola. E non solo, ma spesso capita che i ragazzi che non si avvalgono, o vengono mandati a casa un’ora prima o fatti entrare un’ora dopo, con un marchingegno all’interno dell’orario settimanale. Ma capita pure che gli alunni siano lasciati liberi nei corridoi o dirottati nelle biblioteche o accorpati in altre classi. Insomma ogni scuola si arrangia come può per occupare il tempo di questi ragazzi che non si avvalgono della RC.

Da qui la decisione della Provincia autonoma di Trento  che ha pure rilevato che gli alunni restii alla Religione cattolica sono in costante aumento. “In base ai dati resi noti dall’ufficio statistica dell’amministrazione autonoma il 19,7 per cento degli studenti non si avvale delle lezioni: il 15,22 per cento nella primaria, 18,5 per cento nella secondaria di 1° grado, il 26,12 per cento nella secondaria di 2° grado. Uno scenario che fa emergere problemi pratici e organizzativi”. 

Dunque offrire “alternative didattiche importanti” a questi alunni, sembra sia la parola d’ordine della Provincia di Trento per cui si starebbe pensando di “incentivare una riflessione secolare, critica, plurale e non dogmatica attorno ai valori che permeano la nostra società, analizzando i temi etici della contemporaneità attraverso strumenti filosofici, antropologici e delle scienze sociali. Per imparare a coesistere e a collaborare in un contesto pluralista è importante riflettere sui codici di norme che gli esseri umani hanno condiviso in luoghi e tempi diversi”.

Pasquale Almirante

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