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Europa e Istruzione, sviluppare la dimensione europea dell’educazione

La Costituzione europea e il recente allargamento dell’Unione riconoscono nuovi obiettivi alla dimensione europea dell’educazione. Gli orientamenti comunitari, finalizzati ad una progressiva costruzione di uno spazio europeo dell’Istruzione,  rafforzano quanto già definito nei Trattati sul ruolo dell’educazione e della formazione e sottolineano come sia importante cooperare fra gli Stati membri per migliorare la qualità della scuola.
Già dal Consiglio di Lisbona si è venuto a delineare sempre più la necessità di una maggiore integrazione delle politiche educative tra la dimensione europea e quella nazionale.
Il Consiglio europeo di Lisbona, infatti, ha dato il via ad un processo di consapevolezza della centralità delle politiche educative e della formazione ai fini di costruire uno spazio europeo dell’educazione.
I ministri dell’Educazione dei singoli Stati hanno, di conseguenza, avviato, in collaborazione con la Commissione Europea, un piano di lavoro sugli obiettivi dei "sistemi di istruzione" condividendo metodi e strumenti per verificarne i risultati raggiunti.
In questo contesto, gli attori che rivestono grande importanza perché insistono sul territorio, sono gli Uffici scolastici regionali. Essi dovranno valorizzare  le capacità propositive delle scuole che hanno raggiunto livelli di eccellenza. Ed è proprio agli Uffici scolastici regionali che il Dipartimento per l’Istruzione, Direzione generale per gli Affari Internazionali dell’Istruzione scolastica, ha indirizzato la Direttiva n. 267 del 21 giugno 2004, con la quale ribadisce la loro funzione al riguardo facendo riferimento all’art. 149 dei Trattati in cui si prospettano "le potenzialità di sviluppo della cooperazione, con particolare riguardo all’obiettivo primario dell’azione comunitaria,  e dello sviluppo della dimensione europea dell’educazione".
A tal fine è necessario che ogni Ufficio scolastico regionale individui, all’interno dei propri uffici, un "nucleo di intervento" che operi in collaborazione con l’Amministrazione centrale a sostegno delle attività progettuali, monitorando i processi, i loro risultati e i loro prodotti.
Gli Uffici, inoltre, forniranno a livello locale e centrale tutti quegli elementi di innovazione nei metodi e nei contenuti che nascono dal confronto europeo fra i partecipanti alle attività progettuali.
Alla formazione dei referenti territoriali e alla elaborazione dei progetti pilota, da proporre in ambito comunitario, provvederà la Direzione Generale per gli Affari Internazionali dell’Istruzione scolastica.

Alfio Patti

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