I nuovi supporti tecnologici che orbitano oramai da oltre un ventennio attorno alle nostre vite a scuola, in ufficio, a casa spesso non sono stati considerati elementi di aiuto nella pianificazione dell’apprendimento – specie per i più giovani – in quanto costituiscono elemento di distrazione. La mente umana è incredibilmente attratta da telefoni cellulari, laptop, tablet e simili in quanto questi agiscono direttamente ed inconsciamente sulla componente immersiva dello spettatore. Tale livello di cattura d’attenzione ha sì permesso lo sviluppo e programmazione di supporti per la didattica, ma anche causato la comparsa di fenomeni di distrazioni di massa con effetti diretti e gravi sul rendimento scolastico. I sistemi scolastici d’Europa ed USA non sono riusciti – nonostante le magistrali opere di Jan Hearth “200 tools for learning” e le piattaforme open-source disponibili per l’educazione anche a diatanza dei più giovani – a considerare i supporti tecnologici un valido alleato per la didattica frontale, bandendo l’utilizzo dei telefoni cellulari dalle classi delle scuole pubbliche (con le dovute deroghe per controllo remoto di dispositivi medici e simili). Gli effetti sulla comunità scolastica, almeno sotto il profilo sociale, sono da considerarsi soddisfacenti: maggiore coesione e reciprocità, maggiore intensità nei momenti ludici e di confronto caratterizzano gli studenti. Quali elementi sono stati notati dai docenti europei e statunitensi in termini di socialità?
Per molti insegnanti, l’uso del telefono da parte degli studenti è esasperante. “È ogni lezione, ogni periodo”, ha dichiarato ai mictofoni di The Guardian Mark McLaughlin, insegnante di matematica alla scuola superiore Neah-Kah-Nie in Oregon. “La parte peggiore del mio lavoro è continuare a privare i miei studenti del cellulare.” Gli educatori di tutto il paese riferiscono di condurre una battaglia quasi costante contro i telefoni cellulari. Da un sondaggio condotto in un distretto scolastico della Virginia è emerso che circa un terzo degli insegnanti diceva agli studenti di mettere via il cellulare da cinque a dieci volte a lezione e il 14,7% lo faceva più di 20 volte a lezione. Quando una scuola media canadese ha condotto un sondaggio tra il personale, il 75% degli intervistati ha ritenuto che i cellulari influissero negativamente sulla salute fisica e mentale dei propri studenti. Quasi due terzi ritenevano che i dispositivi stessero influenzando negativamente anche le prestazioni scolastiche in termini di apprendimento e valutazione. “È un grosso problema“, ha affermato Arnold Glass, docente di psicologia alla Rutgers University che ha condotto ricerche sull’impatto dei cellulari sulle prestazioni degli studenti. “Perdono quasi l’intero punto in fase di prova scritta / orale se gli viene permesso di consultare il telefono in classe durante le lezioni.” Anche Ian Trombulak, consulente scolastico presso la scuola superiore Lamoille Union nel Vermont settentrionale, sta affrontando un’ondata di cellulari nella sua scuola. “Ho dei bambini che durante il giorno ricevono uno Snapchat o un messaggio e questo rovina loro l’intera giornata“, ha detto. Un altro problema che sta riscontrando è che gli studenti usano i cellulari per coordinare le uscite di massa in bagno in modo da potersi recare lì durante le lezioni. “Sembra che distragga dall’apprendimento che avviene a livello scolastico rallentando significamente le prestazioni.”
Il collegio docenti locale ha approvato all’unanimità una strategia, d’accordo con le famiglie, per limitare gradualmente l’utilizzo dri telefoni cellulari in classe. È stato osservato che vi sono degli studenti che hanno bisogno dei telefoni in classe per comunicare con i loro genitori. E, è stato riferito, che gli adolescenti spesso si adattano ai nuovi parametri e norme in tempi relativamente brevi. Durante un viaggio d’istruzione sono stati proibiti i telefoni cellulari, anche per i docenti (eccetto opportuni casi di emergenza). “Erano così sconvolti. Non sapevano come comportarsi. Ero davvero nervoso“, ha detto il docente Trombulak, rivivendo il dramma, ai microfoni di The Guardian. Ma a metà del viaggio, i ragazzi si sono in gran parte dimenticati dei loro telefoni. “Alla fine del primo giorno, seduti attorno al fuoco, hanno detto: ‘Non abbiamo pensato ai nostri telefoni tutto il giorno”, ha detto Trombulak. “È stato davvero fantastico.” In una certa misura, Buxton ha visto una progressione simile attraverso le fasi di panico, dolore e, infine, un certo livello di accettazione. “Quando è stato annunciato ho praticamente avuto un esaurimento nervoso”, ha detto l’allora Dirigente Scolastico Max Weeks. E anche se non è ancora un fan di quella che secondo lui è stata una decisione “unilaterale” di passare all’iniziativa Light Phone, ha detto che, nel complesso, l’esperienza “non è stata così tragica come mi aspettavo”. È un segreto di Pulcinella che gli studenti continuarono in quelle occasioni a intrufolare i telefoni nelle loro stanze del campus, e alcuni ne testarono i limiti più di altri.
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