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European Digital School Awards, vola in testa l’Irlanda con quindici scuole. Migliora il Belpaese

In un’Europa dove, a seguito dell’emergenza sanitaria e del mantenimento del distanziamento interpersonale, è prevalsa – e continua a prevalere – la comunicazione di natura digitale, si investono ingenti somme al fine di digitalizzare e rendere innovativa la didattica attraverso internet, strumento non solo utile per il contatto tra civiltà e dispositivi, ma anche per garantire ricerca, interconnessione, sviluppo. Al centro del massiccio piano di investimenti e finanziamenti delineato dalla Commissione Europea con l’ausilio degli Stati membri figura la voce digitalizzazione, che vede impiegato un fondo consistente: questa prevede, in sommi punti, l’ammodernamento delle infrastrutture esistenti e la creazione di nuove d’ultima generazione al fine di garantire connessione veloce, l’aggiornamento dei portali web istituzionali e la pianificazione di attività formative finalizzate all’acquisizione di abilità informatiche e non solo da parte di insegnanti e studenti. L’Irlanda, a tal proposito, vanta quindici scuole locali che si sono aggiudicate i premi per l’uso della tecnologia digitale in occasione degli European Digital Schools Awards, una nuova ambiziosa iniziativa educativa che mira a creare reti e apprendimento transfrontalieri. Per ottenere lo status di Scuole digitali europee, gli istituti debbono utilizzare lo strumento di auto-riflessione SELFIE della Commissione europea per valutare le proprie pratiche di apprendimento e insegnamento digitale e identificare le aree in cui è possibile apportare miglioramenti.

Il caso e la strategia vincente dell’Irlanda: digitale, innovazione e apprendimento per l’iniziativa europea

Un gruppo di 15 scuole di tutta l’Irlanda è stato premiato per l’uso della tecnologia digitale in occasione degli European Digital Schools Awards. Come alcuni dei primi a prendere parte all’iniziativa, il gruppo di scuole irlandesi ha contribuito a stabilire il punto di riferimento da seguire per gli altri partecipanti al progetto. Sono stati ufficialmente riconosciuti per la loro strategia di educazione digitale in un evento tenutosi presso l’University College di Dublino lunedì 28 marzo, dove il ministro dell’Istruzione, Norma Foley, si è congratulato con le scuole per i loro risultati tramite video. Gli European Digital Schools Awards incoraggiano e premiano l’innovazione, la collaborazione e lo sviluppo delle competenze nella sfera digitale. Con il sostegno del programma Erasmus+ della Commissione europea, aziende tecnologiche leader come HP e AMD e una serie di agenzie nazionali per l’istruzione, è l’unica iniziativa del suo genere in Europa e mira a fornire agli studenti le competenze di cui hanno bisogno per prosperare il mondo moderno. Un totale di 100 scuole secondarie in cinque paesi europei ha preso parte al programma pilota, di cui solo 79 hanno ricevuto il massimo riconoscimento. Dopo il successo del progetto pilota, l’iniziativa è ora disponibile per tutte le scuole di Irlanda, Scozia, Lituania, Serbia e Slovenia, con piani in corso per estendere il programma in tutta Europa. Man mano che il programma si espande, fornirà agli insegnanti e ai leader educativi un maggiore accesso al supporto e l’opportunità di prendere come modello altri paesi dell’Unione e non solo. 

Il Belpaese: limitata partecipazione all’iniziativa ma migliorie nel campo infrastrutturale

L’Italia, per quanto concerne il digitale e l’innovazione tecnologica, ha ancora molti passi da compiere specie per l’ammodernamento delle scuole e degli edifici pubblici, dedicati rispettivamente alla crescita ed all’amministrazione dei servizi. Spesso i portali web sono obsoleti, di vecchia concezione e i servers non sono assolutamente in grado di ospitare un elevato numero di utenti, rischiando che questi non possano di fatto accedervi. La prima problematica è imputabile alla mancanza di infrastrutture hardware serie e ben manutenute: le basi, i processori e i servers sono pochi e malridotti, non riescono spesso a portare avanti le funzioni per cui sono stati concepiti per la mancanza di regolare manutenzione. Mancano poi le infrastrutture di rete: alcune aree dello stivale restano scoperte dalla connessione internet per via di ripetitori inesistenti od obsoleti. A tale scopo il PNRR dedica ingenti somme alla digitalizzazione dello Stivale proponendo ad aziende leaders nel settore (InfraTel è solo una tra molte) di provvedere in appalto alla posa dei cavi per la connessione e della fibra ottica nelle scuole nel paese che ne sono sprovviste. C’è sete poi di specialisti dell’informatica, pochi e talvolta malpagati, che decidono di rivolgersi a multinazionali o aziende straniere che possano garantire loro un contratto sodisfacente ed una buona paga. Tali questioni, come sempre, le pagano quotidianamente insegnanti e studenti impossibilitati a svolgere le proprie attività.

Andrea Maggi

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