Eurydice: stipendi degli insegnanti in Europa al di sotto del PIL pro capite

La maggioranza degli insegnanti europei percepisce retribuzioni inferiori al PIL pro capite del rispettivo paese, per cui sarebbe necessario attuare al più presto politiche in grado di valorizzare, perché no anche attraverso un’adeguata remunerazione, la professionalità degli insegnanti e ne accrescessero la motivazione.
Il recente studio Eurydice dal titolo “Teachers’ and School Heads’ Salaries and Allowances in Europe, 2012/13”” segue di pochi mesi l’indagine più approfondita della rete Eurydice sulla professione docente, Cifre chiave sugli insegnanti e i capi di istituto in Europa, e analizza, per l’anno scolastico 2012/2013, i seguenti aspetti: gli organi decisionali per la definizione degli stipendi; gli stipendi del settore privato; gli stipendi lordi minimi e massimi stabiliti per legge in rapporto al PIL pro capite; la progressione salariale in funzione dell’anzianità di servizio; le diverse tipologie di indennità e gli organi responsabili dell’assegnazione.
Quello che accomuna quasi tutti i paesi è l’ampliamento della gamma di competenze richieste agli insegnanti, che ora non debbono solo più appunto insegnare, ma devono essere in grado di eseguire una serie di compiti aggiuntivi, come l’utilizzo delle nuove tecnologie, lavorare in team  assistere l’integrazione dei bambini con bisogni educativi speciali, e partecipare anche alla gestione della scuola. 
Allo stesso tempo, il settore dell’istruzione è sempre più in concorrenza con il mondo del lavoro per attrarre i migliori giovani laureati qualificati. Stipendi e condizioni di lavoro dovrebbero dunque essere competitivi per far sì che i giovani qualificati siano attratti dalla professione e per fare questo dovrebbero essere attivate politiche riguardanti proprio il guadagno dei docenti. Cosa che attualmente non avviene in gran parte dei paesi della rete Eurydice, dove dal 2009 le retribuzioni degli insegnanti in termini di potere d’acquisto hanno subito una battuta di arresto, se non addirittura un arretramento per via della crisi economica, con il blocco degli stipendi, com’è avvenuto in Italia.
 

 

Lara La Gatta

Condividi
Pubblicato da
Lara La Gatta

Articoli recenti

Dipendenza dai social, genitori comprano pacchetti di followers per i compleanni dei figli: l’allarme della psicologa

Spesso si dice che le ultime generazioni sono ossessionate dai social, dai like, dalle apparenze:…

18/11/2024

Studenti contro Valditara: “Ideologico sarà lui: noi vogliamo l’educazione sessuale in ogni scuola”

Durante l'evento per la nascita della Fondazione intitolata a Giulia Cecchettin, dedicata alla memoria della…

18/11/2024

“Il patriarcato è nei libri di scuola”: la pedagogista Biemmi alla Fondazione Giulia Cecchettin

Nella Sala della Regina di Montecitorio si è svolta la “Presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin” in…

18/11/2024

Ghali: “Mi piacerebbe che scuola si parlasse di più di migranti e che docenti e alunni chiedessero più approfondimenti”

Il cantante 31enne Ghali ha nuovamente lanciato un forte messaggio sociale, che anche stavolta riguarda…

18/11/2024

Orientamento, Valditara scrive una lettera ai ragazzi di terza media e lancia il “Consiglio orientativo”: ecco cos’è – PDF

Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha inviato una lettera ai ragazzi che…

18/11/2024

Telefono Azzurro, in 21 anni violenze più evolute sui minori, anche attraverso il digitale. Incremento dei genitori tra gli abusanti

In 21 anni si è avuta a livello mondiale un’evoluzione delle tipologie e modalità di…

18/11/2024