Di recente ho ricevuto il seguente messaggio, al quale tornerò sempre nei momenti di sconforto, né potrei aggiungervi mai altro:
“Buonasera prof, sono una sua ex alunna, non so se si ricorda. Le scrivo per ringraziarla e, allo stesso tempo, anche per chiederle scusa. Un giorno, durante una sua lezione, avevamo avuto un confronto circa alcune questioni legate ai diritti delle persone LGBT, a seguito del quale, anche forse a causa di mie uscite sicuramente bigotte e omofobe, si era deciso di organizzare proprio una conferenza d’istituto per sensibilizzare riguardo a queste tematiche. All’epoca dovevo ancora chiarire tante cose di me, e, in un contesto chiuso come era quel liceo e quella città, è stato sicuramente più difficile. Ma quel confronto con lei è stata la miccia che ha dato avvio al percorso di conoscenza e di accettazione di me. Oggi sono felicemente fidanzata con la mia ragazza, sono serena e orgogliosa di ciò che sono diventata. Pensare alla me di 10 anni fa quasi mi sembra impossibile. Eppure, così è successo, un percorso fatto da piccoli passi alla volta, iniziato dal quel lontano confronto durante una sua lezione, nato quasi per caso. Quindi, grazie prof, e perdoni quella ragazzina liceale, bloccata nelle sue paure, che aveva solo bisogno di conoscersi e di amarsi. Le auguro tante buone cose”.
Andrea Atzeni
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