Home Attualità Ex docente non vuole lasciare la scuola, a 78 anni diventa consulente...

Ex docente non vuole lasciare la scuola, a 78 anni diventa consulente per la sicurezza: “La testa bisogna tenerla occupata”

CONDIVIDI

Un docente in pensione non vuole lasciare la scuola: per questo ha deciso di assumere un nuovo ruolo per rimanere a contatto con colleghi e studenti. La sua storia è stata raccontata da Libertà.it. L’uomo, a 78 anni, è diventato consulente per la sicurezza.

Un docente instancabile

Oggi sono 32 i plessi scolastici del piacentino su cui, infaticabile, continua a vigilare. “Stare con i ragazzi del resto mi piace – ha detto – e mi piace quello che faccio”. L’uomo ha insegnato per 36 anni in un istituto professionale. “Avevo promesso ai miei famigliari che a giugno avrei smesso, ma non ci penso proprio – ha ammesso – ci sono troppe cose da seguire e poi la testa bisogna tenerla occupata”.

La passione infinita dei docenti

Sono molti i docenti che non riescono a staccarsi dal mondo della scuola, mossi da una grande passione. Qualche giorno fa una docente di italiano alla scuola primaria di 64 anni ha deciso di congedarsi dall’istituto in cui ha lavorato per più di quarant’anni, una paritaria di Milano, in un modo molto particolare. La donna, prima di andare in pensione, ha riunito tutti i suoi studenti, dai primi nati nel 1973 agli ultimi, classe 2013.

“Ha presente quei film strappalacrime americani, dove si vedono gli insegnanti che dopo tanti anni rivedono i loro alunni. Ecco, io avevo questo sogno nel cassetto, di incontrarli ancora, prima di andare in pensione. Ho cominciato a fare girare la voce e il mio entusiasmo è diventato contagioso, così alla fine eravamo 140. E sono venuti anche una cinquantina di genitori. Una grande emozione: me ne vado in bellezza”, ha detto con entusiasmo la docente, che ha studiato nella stessa scuola.

La maestra ha cominciato a insegnare quando era diciannovenne. “Mio padre era contrario, mi avrebbe voluto laureata. E io mi iscrissi all’università dopo le magistrali, ma quando la mia prima preside, sapendo che mi ero diplomata, mi chiamò per propormi una supplenza, non ho avuto dubbi. Poi è arrivato l’incarico di un anno e infine il ruolo. Non me ne sono più andata. Fin da bambina sognavo di fare la maestra e lo stipendio irrisorio non mi ha mai fatto cambiare idea. Quando mi sono sposata ho voluto sull’altare i miei ragazzi di quinta”, ha raccontato.