Una storia commovente che dimostra quanto possa essere forte il legame tra docenti e studenti. Una ex maestra, oggi 98enne, ha incontrato alcuni suoi alunni nati nel 1961 e che hanno frequentato tra il 1967 e il 1972 la sezione B di una scuola elementare di Verona, come riporta Il Corriere della Sera.
“Non vedevo la maestra Gina dal 1972. Ci siamo ritrovati in 15 alla pasticceria Eoliana a Verona il 28 marzo. Oggi ha 98 anni ed è in gambissima, cammina ancora senza bastone. È stata parecchio in piedi, come una piccola ape girava da una parte all’altra della tavolata per scoprire chi eravamo diventati e com’erano le nostre vite”, ha detto uno di loro.
Oggi i locali dell’istituto sono occupati da un liceo scientifico, eppure quando la maestra Gina era entrata nella sua vecchia scuola pochi anni fa ricordava ancora la disposizione delle classi e dei banchi che in alcune annate avevano ospitato fino a 45 alunni per aula.
Quando il 28 marzo ha rivisto i suoi vecchi studenti, che ha abbracciato e baciato ripetutamente, gli occhi le si sono riempiti di lacrime per la commozione. Le è stata regalata una foto di classe dell’anno scolastico 1969/1970, mentre una sua ex studentessa, anche lei insegnante, faceva l’appello indicandole di volta in volta i bambini nell’immagine. Dopo essere stati insieme tre ore, la maestra Gina ha invitato ridendo i suoi ex studenti, ormai ultrasessantenni, ad alzarsi e a seguirla fuori dalla pasticceria, mettendosi in fila per due come ai vecchi tempi.
“Avevo incontrato per caso la maestra al Teatro Modus a Verona – racconta uno degli studenti -. Era con la figlia Anna con cui in gioventù avevo partecipato a diversi campeggi. Mi sono avvicinato a salutarla presentandomi e si ricordava di me. Il giorno dopo ho iniziato a chiedere i contatti di alcuni miei ex compagni di classe a degli amici. Bisognava assolutamente organizzare una rimpatriata”.
E così il 24 marzo, la settimana prima di Pasqua, è nato un gruppo WhatsApp con 20 persone dove gli ex compagni hanno iniziato a condividere foto e aneddoti del passato, oltre a trovare la data per incontrare la loro insegnante. “Le abbiamo spedito a casa un invito scritto, ringraziandola per averci accompagnato per mano alla scoperta della vita e invitandola a incontrarci giovedì alla pasticceria Eoliana – prosegue -. Quando ci ha visto aveva gli occhi lucidi e voleva sapere tutto di noi. È stato meraviglioso e anche bizzarro rivedersi per la prima volta con alcuni compagni dopo più di mezzo secolo”.
La maestra Gina, che è rimasta per oltre 60 anni nei cuori dei suoi studenti, in classe cercava di stimolarli, invitandoli a girare per i banchi e a socializzare con i propri compagni e organizzando a scuola incontri con chi aveva vissuto la Grande Guerra in prima persona. Indelebile nella memoria dell’ex 5B è anche la visita a scuola di un soldato triestino nato nel 1899 e arruolatosi con l’esercito dei Savoia per combattere contro l’Impero Austro-Ungarico.
“La maestra si divertiva a metterci alla prova e a verificare se eravamo davvero attenti durante le sue ore di lezione – dice l’ex alunno-. Una volta ci aveva detto che i romani giocavano a fare gli astronauti e io le avevo fatto notare che era impossibile, dato che lo sbarco sulla luna era datato 1969. In un’altra occasione avevamo disputato una gara di tabelline. Avrei dovuto ricevere un premio, ma mi ha invitato a cederlo a una compagna meno brava di me, insegnandomi il valore della generosità”.
Qualche mese fa la storia di Umberto Gastaldi ha scaldato i cuori di tutti coloro che ne sono venuti a conoscenza. L’uomo, ex docente, 82 anni, anziano e solo, era stato “trovato” dai suoi vecchi alunni, gli studenti del liceo Gobetti di Torino della maturità ‘79/80, che avevano deciso di prendersi cura di lui.
Tutto nasce da quando, a febbraio dell’anno scorso Nicoletta Bertorelli, ex alunna del liceo scientifico Gobetti di Torino ed oggi docente, guarda caso di filosofia, che non ha mai perso i contatti con il professor Gastaldi, lo tagga su Facebook ma da lui non riceve alcuna risposta. Lei e i suoi ex compagni di classe decidono allora di provare cercarlo, preoccupati.
Per quattro giorni il gruppo setaccia l’intera rete social del professore, ma senza successo. Il prof non ha famiglia, è rimasto solo e pare scomparso, la chat di classe bolle e il quinto giorno, preoccupati, gli ex ragazzi si lanciano a sondare gli ospedali. Dopo ore concitate finalmente l’Ospedale San Bortolo risponde: “È qui, ricoverato dal 6 dicembre”.
Gastaldi si trova a Vicenza dal 2008, anno della pensione, dove si è trasferito da Torino. Nicoletta lascia così un suo recapito all’ospedale e in meno di tre secondi il prof richiama: “Gli chiedo come sta e lui invece, sollevato, non smette di ripetermi di prendere i suoi libri”, ha detto. “Prendete voi i miei libri, recuperate le mie lettere. Davvero non sarò più solo”, ha detto l’anziano docente.
La classe ha così deciso di non lasciarlo più: “Facciamo i turni per andare a trovarlo, ci riuniamo quasi tutti i giorni in videochiamata per risolvere i problemi pratici. Siamo adulti adesso: uniti siamo una forza stupefacente. E questo lo conforta”.
L’uomo è scomparso lo scorso 11 dicembre, Roma, tenendo per mano proprio una sua studentessa. “Se n’è andato delicatissimamente al mattino presto, come se avesse voluto lasciare il tempo di arrivare puntuale a scuola a me che insegno, dopo la notte passata a tenergli la mano, ripercorrendo le avventure di questo ultimo anno”, riporta la donna.
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