Sono parole, scrive Il Sole 24 Ore, della ministra della Difesa, Roberta Pinotti.
Pinotti non ha parlato esplicitamente del contestato programma per l’acquisto dei cacciabombardieri F-35, ma ha spiegato che “quando si manifesta la necessità di acquisire nuovi equipaggiamenti al passo coi tempi, io credo si debbano valutare le caratteristiche di tali sistemi, i costi, i vantaggi per il nostro sistema produttivo”
Tra i maggiori progetti a livello economico della Difesa c’è quello per l’acquisto di 90 caccia di quinta generazione F-35, frutto di un programma multinazionale guidato dagli Stati Uniti e prodotti dalla Lockheed Martin.
La riduzione delle spese per gli F35 è stato indicata in questi giorni come una delle possibili coperture per finanziare il taglio del cuneo fiscale.
Per Pinotti dunque “è indispensabile venire incontro, almeno in parte, alle specifiche esigenze del personale del Comparto Difesa e Sicurezza, con interventi mirati su alcuni istituti/meccanismi retributivi che attenuino gli effetti del blocco stipendiale”, mentre occorre una riflessione “ampia e matura sulla difesa nazionale, da affrontare attraverso lo strumento di un Libro Bianco”.