È stato il Presidente Giorgio Napolitano a presiedere oggi, al Palazzo del Quirinale, una riunione del Consiglio Supremo di Difesa, al quale erano presenti i massimi esponenti del Governo: il Presidente del Consiglio, Enrico Letta; il Ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino; il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano; il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni; il Ministro della Difesa, Mario Mauro; il Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato. E poi: il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Amm. Luigi Binelli Mantelli; il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi; il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra; il Segretario del Consiglio Supremo di Difesa, Gen. Rolando Mosca Moschini.
Il Gotha appunto del nostro Stato, che, a conclusione della riunione ha fatto sapere che le Forze armate costituiscono un ruolo insostituibile, dopo avere esaminato i principali scenari di crisi e l’andamento delle missioni internazionali, anche in vista del decreto autorizzativo per il quarto trimestre, che sarà in linea con gli impegni assunti nella prima parte dell’anno, confermando una sensibile riduzione di presenze e di oneri rispetto al passato.
Con riferimento al processo di riforma dello strumento militare, gli indirizzi strategici e linee di sviluppo delle capacità e delle strutture coerenti con le sfide, i rischi e le minacce che il contesto globale in rapida trasformazione prospetta per il nostro Paese e per la Comunità Internazionale, la progressiva integrazione europea, in coordinamento con l’evoluzione della NATO, e la realizzazione di capacità congiunte costituiscono presupposti fondamentali per l’approntamento di forze in grado di far fronte efficacemente alle esigenze di sicurezza e di salvaguardia della pace.
A parere del Consiglio Supremo, nel quadro di un rapporto fiduciario che non può che essere fondato sul riconoscimento dei rispettivi distinti ruoli, tale facoltà del Parlamento non può tradursi in un diritto di veto su decisioni operative e provvedimenti tecnici che, per loro natura, rientrano tra le responsabilità costituzionali dell’Esecutivo.
Anche se non si fa riferimento ai caccia F35, il Consiglio Supremo di Difesa spiega che “la progressiva integrazione europea, in coordinamento con l’evoluzione della Nato, e la realizzazione di capacità congiunte costituiscono presupposti fondamentali per l’approntamento di forze in grado di far fronte efficacemente alle esigenze di sicurezza e di salvaguardia della pace. Questa è la prospettiva da perseguire, anche in considerazione della limitatezza delle risorse disponibili e dell’entità, da un lato, degli investimenti da effettuare per la sicurezza e la difesa e della gravità, dall’altro, delle esigenze di rilancio della crescita e dell’occupazione”.
Se il Pd con Gero Grassi, vicepresidente del gruppo alla Camera dei deputati, ha precisato che le decisioni del Parlamento non rappresentano un diritto di veto, ma una scelta libera, consapevole ed indipendente alla quale, credo, tutti debbano attenersi”, il Movimento 5Stelle ha parlato di schiaffo al Parlamento.
“L’intervento del Consiglio supremo di Difesa su gli F35 è l’ennesima prova che il Parlamento viene concepito come ratificatore di provvedimenti del Governo. È sconvolgente che Napolitano avalli questo ennesimo schiaffo. Ci aspettiamo che come presidente del Consiglio di Difesa, faccia chiarezza”. “Fa venire i brividi pensare che mille persone elette dal popolo non possano pronunciarsi sull’acquisto di strumenti per le Forze Armate senza il consenso popolare, portando verso una forma di presidenzialismo di fatto”.
Se così sarà, se cioè i caccia F35 verranno finanziati con 15miliardi di euro, tutte le promesse fatte in campagna elettorale, dal Pd soprattutto, di impegnare quelle somme per darle alla scuola (ma non solo), gravata da mille problemi e mille mancanze ( che non ripetiamo perché note a tutti i nostri lettori), si involano dentro trabocchetti di oblio già noti e sperimentati
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