Sarà perché è orecchiabile o perché riporta parole esotiche di un’Africa mitizzata, sta di fatto che “Faccetta nera”, la canzoncina fascista in voga durante il Ventennio coloniale, continua ad attirare l’attenzione di qualche nostalgico docente. Così nostalgico da chiedere ai propri alunni di portare lo spartito del brano per suonarlo a scuola.
Il fatto è accaduto, si legge sul Messaggero, in una scuola secondaria di primo grado a Ariano Irpino, in provincia di Avellino, dove il prof di educazione musicale avrebbe pianificato, in funzione di una attività didattica, l’esecuzione di questo pezzo legato appunto al passato coloniale dell’Italia fascista.
La richiesta, fatta fra l’altro a pochi giorni dal 25 aprile, ha provocato immediatamente la reazione di genitori e docenti, molti dei quali hanno espresso il loro disappunto e sgomento per una simile scelta.
Immediata la risposta della dirigenza della scuola che ha emanato un provvedimento disciplinare nei confronti del docente, ritenuto responsabile di un’iniziativa considerata inappropriata.
Nel corso di una intervista, il dirigente non solo ha tenuto distante il suo istituto da tale iniziativa, ma ha sottolineato una sorta di eccentricità del professore che fra l’altro sarebbe pure prossimo al pensionamento.
In ogni caso, condannando l’iniziativa, ha precisato che si tratterrebbe non di un’apologia del fascismo, ma di un tentativo mal riuscito di provocazione. Infatti l’istituto starebbe programmando iniziative importanti per celebrare la Festa della Liberazione.
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