“Eseguire dei piegamenti sulle braccia e a pagare la colazione a tutti i presenti“: è quello che si chiedeva agli specializzandi della Scuola di Ortopedia dell’ospedale Salerno nelle occasioni in cui si presentavano oltre le 6,30, ora fissata per l’inizio dello svolgimento dell’attività formativa. Lo sostiene il Corriere della Sera, che parla anche di due inchieste interne sui trattamenti che sarebbero stati riservati agli specializzandi in terra campana: ad essere al centro delle inchieste sarebbero, in particolare, un professore di un corso e il direttore della struttura; quest’ultimo sarebbe stato già sospeso.
La denuncia, con allegati alcuni video che riprendono quanto accadeva, anche le “flessioni” punitive, è stata presentata dall’Als, Associazione liberi specializzandi.
Le indagini interne sono state avviate, una dall’Azienda ospedaliera e una dall’Università.
Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Vincenzo D’Amato, ha giudicato inaccettabile quanto avvenuto, mentre il rettore dell’Università, Vincenzo Loia, ha chiesto una relazione approfondita sui fatti.
Nel frattempo, il direttore della scuola, Nicola Maffulli, ha fatto sapere tramite i propri legali che “chiarirà la propria posizione nelle sedi ufficiali, in modo da non alimentare inutili processi mediatici”.
Sempre i suoi legali hanno detto che si sta ponendo “l’attenzione sulla strumentalità, da parte di alcuni, nell’utilizzare immagini avulse dal proprio contesto e dichiarazioni prive di fonte, manipolando la percezione dei fatti, mettendo in moto la cosiddetta ‘macchina del fango’ sul prof. Maffulli, danneggiando anche gli stessi specializzandi. Il professor Maffulli si riserva di azionare le opportune azioni legali a propria tutela”.
Il deputato del Movimento 5 Stelle Luigi Iovino ha annunciato un’interrogazione al ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e chiesto di fare “subito chiarezza sulla vicenda”.
“Costringere giovani specializzandi a fare flessioni davanti all’intera aula, per qualche minuto di ritardo alle lezioni, rimanda a metodi da Gestapo che non appartengono al nostro retaggio e alla nostra cultura. Fa specie immaginare che l’artefice di tutto questo sia uno stimato ortopedico, noto per aver assistito personaggi celebri soprattutto nell’ambiente del calcio e dello sport internazionale”.
“Non possiamo consentire che una delle nostre Facoltà passi agli onori delle cronache per fatti di questa gravità. Bene l’indagine interna avviata dal preside. Allo stesso modo chiedo che anche il ministero metta in atto i dovuti controlli”, conclude Iovino.
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