Categorie: Didattica

Fake news, arrivano l’educazione civica digitale a scuola e il decalogo delle regole

La lotta alle notizie-bufala passa anche per la scuola: a sottolinearlo, il 2 maggio, è stata la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli al convegno #Bastabufale.

La responsabile del Miur ha ricordato – parlando durante l’iniziativa “Impegni concreti”, organizzato dalla presidente della Camera Laura Boldrini – che il suo dicastero amplierà fin dal prossimo autunno le risorse per approfondire “in ogni classe” le competenze e le conoscenze sulla cittadinanza digitale e crearà un gruppo di lavoro e nuovi spazi di informazione sulle false notizie.

Inoltre, con l’avvio del prossimo anno scolastico è prevista l’attivazione di un progetto realizzato da Miur e Camera dei deputati di informazione, comunicazione sensibilizzazione civica rivolto a tutte le scuole sul tema, per arrivare anche a “creare a un decalogo di regole per riconoscere le false notizie” coinvolgendo “gli studenti”.

La notizia è stata confermata in serata dall’ufficio stampa del Miur, che ha ufficialmente annunciato l’avvio, sempre dal prossimo anno, di un progetto di educazione civica digitale nelle scuole. Oltre al Miur e alla Camera dei deputati saranno parte attiva anche RAI, Confindustria, Fieg, Facebook e Google.

“Dare il via nel nostro Paese a un progetto di educazione civica digitale vuol dire restituire la fiducia che migliaia di italiani ci hanno dato firmando l’appello #bastabufale”, ha detto la presidente Boldrini.

“L’obiettivo – ha aggiunto Fedeli – è quello di promuovere il protagonismo delle studentesse e degli studenti per la realizzazione di un decalogo che li aiuti a riconoscere le notizie false e che fornisca loro indicazioni su come informarsi in modo corretto e completo”.

 

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“L’alfabetizzazione Informativa deve essere sempre più una delle componenti fondamentali dell’educazione di qualità” ha spiegato la ministra. La quale ha poi tenuto anche a dire che educare “i nostri studenti ad un uso produttivo e consapevole dei media digitali significa creare le condizioni sociali comportamentali e cognitive per prevenire e superare i rischi connessi alla rete. Contrastare fenomeni come il bullismo, il cyberbullismo e la diffusione il discorso dell’odio” ha aggiunto.

“Abbiamo destinato 80 milioni alle competenze per la ‘Cittadinanza digitale’, – ha ricordato ancora Fedeli – con le quali 5.000 scuole potranno realizzare progetti didattici per approfondire le conoscenze e la consapevolezza sul tema. L’impegno è rendere strutturale questo intervento in ogni classe con ulteriori investimenti e nuovi bandi sulla formazione dei docenti che partiranno nel prossimo autunno”.

Il punto d’arrivo “è far sì che queste competenze e conoscenze siano inserite verticalmente con progressione di obiettivi dalla scuola primaria alla secondaria di secondo grado”.

Inoltre è stata avviata una nuova attività sul tema delle fake news, nell’ambito di Generazioni connesse, il progetto cofinanziato dalla commissione europea, “per rendere, con nuove strategie, internet un luogo sicuro per i giovani, promuovendone un uso positivo e consapevole”.

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Alessandro Giuliani

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