La stampa oggi è libera? Come si riconoscono le fake news? E come le notizie attendibili? In occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa, celebrata ieri, 3 maggio, il direttore della Tecnica della Scuola Alessandro Giuliani, è intervenuto su Video Mediterraneo per esporre la propria opinione.
“Una delle armi più importanti è quella di saper selezionare le fonti, saper comprendere se si tratta di una fonte attendibile e avere riscontri incrociando la fonte con altre testate – spiega Giuliani – una notizia proposta con un titolo cosiddetto “esca” che poi risulta vuota è una notizia che nel 99% dei casi è infondata e priva di fondamento”.
La libertà di stampa in Italia? “Se intendiamo un organo d’informazione che ha libertà di esprimersi come crede rispetto alle proprie convinzioni e rispetto all’aderenza agli accadimenti, la risposta è positiva – continua Giuliani – la libertà di stampa viene meno quando vi sono dei condizionamenti se non delle imposizioni da parte di istituzioni o ancora peggio dell’editore. Questo non risulta in maniera massiva o preponderante”.
“La maggior parte delle fake news, le notizie prive di fondamento, si annida sui social, luoghi virtuali in cui abbiamo reti di conoscenze: è un fenomeno in costante aumento, proporzionale all’incremento continuo del web”. A sostenerlo è stata Paola Barretta, portavoce dell’associazione “Carta di Roma” e ricercatrice dell’Osservatorio di Pavia, nel corso della diretta di educazione civica della Tecnica della Scuola incentrata sulla “Giornata mondiale della libertà di stampa, tra informazione e fake news, il ruolo delle scuole”.
A caratterizzare il dibattito della diretta sull’Educazione civica per le scuole, in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa, sono stati i temi legati alla professione del giornalista.
Secondo Barretta, “la comunicazione tradizionale, laddove c’è una mediazione giornalistica, è una fonte percepita come autorevole, in cui è evidente il ruolo del giornalista, c’è una maggiore fiducia (Tv, radio)”. Solo che non tutti, soprattutto i giovani, non sanno riconoscerla. La ricercatrice ha spiegato che solo il 63% degli utenti ha la consapevolezza di trovarsi dichiaratamente di fronte ad una notizia falsa.
Elena Golino, presidente commissione Cultura dell’Ordine dei Giornalisti, ha spiegato che svolgere la professione è sempre più complicato per colpa di una crisi economica che investe il settore ormai da anni, seppure l’attrattività di questo mestiere resista ancora. E i giovani continuano a svolgere attività giornalistica già a scuola: durante la trasmissione sono state illustrate le iniziative del liceo Bertolucci di Parma, dove si realizza periodicamente un Magazine, e dell’istituto Pertini di Lucca, dove si porta avanti una interessante web radio.
Enzo Nucci, giornalista del Tg3, ha quindi affrontato il tema degli inviati di guerra, ma anche dei “cronisti di territori complessi, spesso ostacolati dalla criminalità e costretti alla scorta ma anche a difendersi dalla cosiddette ‘querele temerarie’”. Nucci ha ricordato anche le “frequenti minacce rivolte ai giornalisti nel periodo in cui circolava il Covid, in un Paese, l’Italia, in cui la tutela e le garanzie restano spesso insufficienti”.
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