Estero

Fake news sui social e sul web, nel Regno Unito sarà una materia a scuola

Il governo laburista del Regno Unito, guidato da Keir Starmer, ha introdotto un programma educativo nelle scuole per insegnare ai bambini, già a partire dai 5 anni, a riconoscere le fake news sui social e sul web. Questa iniziativa è stata adottata in risposta ai recenti disordini che hanno colpito diverse città, scatenati dalla diffusione di una fake news che accusava un immigrato musulmano dell’omicidio di tre bambine a Southport. I violenti scontri che ne sono seguiti hanno visto l’arresto di oltre 600 persone, con circa 350 già incriminate e condannate.

Secondo quanto riportato dal Messaggero, il ministro dell’Istruzione, Bridget Phillipson, ha annunciato che il nuovo programma sarà integrato nelle lezioni di inglese, matematica e tecnologia dell’informazione. L’obiettivo è fornire ai giovani gli strumenti necessari per distinguere le notizie verificate da quelle false, proteggendosi dalla propaganda e dalla manipolazione online. Molti dei partecipanti ai disordini erano infatti minorenni, alcuni addirittura di soli 11 anni.

Gli studenti analizzeranno articoli di giornali e notiziari affidabili come quelli della BBC, confrontandoli con i contenuti diffusi da siti noti per la disinformazione. L’insegnamento si concentrerà sull’importanza di citare fonti attendibili, di garantire una rappresentazione equilibrata delle opinioni e di rispettare le regole basilari del giornalismo. Sarà inoltre insegnato a valutare criticamente l’aspetto grafico delle piattaforme, spesso progettate per imitare siti autorevoli e ingannare gli utenti.

Un caso recente è quello del sito Channel 3 Now, che, pur apparendo americano, ha diffuso false notizie da una presunta base in Russia. Tra le bufale propagate, una che sosteneva che i rivoltosi arrestati sarebbero stati deportati alle Isole Falkland, un’informazione ripostata persino da Elon Musk ai suoi milioni di follower.

Le lezioni di matematica aiuteranno inoltre gli studenti a interpretare correttamente le statistiche, spesso manipolate per creare allarmismo su temi come l’immigrazione e la criminalità. La polizia, durante i disordini di Southport, aveva già avvertito di non condividere false informazioni o incitamenti alla violenza, un messaggio ribadito dal capo del Police Chief’s Council, Gavin Stephens.

Starmer intende anche proporre una legge per punire i giganti del web che permettono la diffusione di contenuti “legali ma pericolosi”. Tuttavia, molti giuristi hanno espresso preoccupazioni riguardo ai rischi per la libertà di espressione che una simile legge potrebbe comportare. Di fronte a queste sfide, l’educazione nelle scuole diventa fondamentale per preparare i giovani a navigare con sicurezza in un mondo digitale sempre più complesso.

Redazione

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