Gentile redazione, sono una docente di ruolo “ingabbiata” e scrivo in merito ad un increscioso articolo pubblicato da un noto sindacato della scuola che, invece di assumersi la responsabilità insieme alla Ministra per il pasticcio delle GPS, se la prende con le “maestre” di ruolo, laureate anche in altre discipline utili per la docenza presso le scuole secondarie di primo e secondo grado, che si sono inserite nelle ultime graduatorie provinciali per le supplenze.
Vorrei ricordare al noto sindacato e al suo segretario che le “maestre” di ruolo ingabbiate hanno maturato anni e anni di esperienza di docenza presso altri ordini e gradi che non sono un “minus”.
In realtà questo sindacato non ha mai fatto proprie le richieste di percorsi abilitanti finalizzati al conseguimento di una regolare abilitazione.
Molte e molti di noi “maestre/i di ruolo ingabbiate/i” non abbiamo altra possibilità se non quella di fruire di una forma particolare di aspettativa (ex. Art.36) che, oltre a congelare tutti i diritti acquisiti con il ruolo, ci costringe a scelte non semplici: lasciare il posto di ruolo vicino casa e le certezze conquistate in anni e anni di sacrifici.
E’ una scelta coraggiosa lasciare la docenza nel proprio ordine e grado per catapultarsi in un altro di ordine superiore. Noi siamo preparate e studiamo quotidianamente perché il nostro sogno è insegnare le discipline che amiamo e per le quali ci siamo laureate perché abbiamo voglia di crescere (come in ogni lavoro) e di accrescere la nostra esperienza di docenza.
Trovo svilente per un sindacato così importante a livello nazionale prendersela con i docenti di ruolo ingabbiati che fanno la più che lecita richiesta di inserirsi nelle GPS e che insegnano alle secondarie per accumulare servizio specifico senza il quale non avrebbero diritto alcuno ad eventuali percorsi concorsuali o abilitanti specifici per tale grado.
Caro segretario che accusa le maestre di ruolo ingabbiate che si iscrivono nelle GPS di togliere posti ai docenti precari le dico ciò: voi come sindacato non ci avete mai dato considerazione perché, negli anni, ci avete detto che eravamo “troppo poche” come categoria da rappresentare e adesso? Adesso siamo la scusa e il capro espiatorio per il pasticcio che avete accordato e stipulato con il ministero in merito alle GPS.
Il sindacato dovrebbe proteggere i lavoratori ma, in questi anni, è arrivato a metterli l’ uno contro l’ altra a causa delle proprie mancanze.
Ognuno si deve prendere le proprie responsabilità: la politica ma anche i sindacati e, soprattutto, da un segraterio di un sindacato così noto e importante non ci saremmo mai aspettate attacchi così insulsi per coprire scelte scellerate di certo non fatte dalle “maestre di ruolo ingabbiate”.
Teresa Betta