Le scuole di Los Angeles, ha annunciato in nottata il sindaco, riapriranno regolarmente dopo che la minaccia di attentati jihadisti è stata giudicata “non credibile”.
La minaccia era contenuta in una misteriosa e-mail indirizzata al Distretto scolastico e firmata da qualcuno che si autodefiniva un estremista islamico.
Ed è stata sufficiente per far scattare la chiusura immediata e senza precedenti dell’intero sistema delle scuole pubbliche di Los Angeles, con mille istituti e 700.000 studenti.
Si è trattato di una reazione eccessiva che rischia soltanto di alimentare la paura e stimolare imitatori, hanno detto i critici e tra questi anche il sindaco di New York.
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Con il passare delle ore le autorità di Los Angeles sono giunte lentamente alla conclusione che si trattava di un falso allarme, mentre un deputato ha rivelato che oltre all’errore su Allah, scritto in lettera minuscola, non veniva citato alcun verso del Corano, e minacciava azioni parse incredibili, ad esempio un attacco di 32 persone con gas nervino.
Sia la paralisi di Los Angeles che le polemiche sulla risposta riflettono però entrambe un’altra verità preoccupante: l’alta tensione che regna negli Stati Uniti per il rischio del terrorismo dopo le stragi di Parigi e di San Bernardino.
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