C’è il fondato rischio che arrivino addirittura sui banchi della Camera le polemiche nate in questi giorni a Torino per la convocazione e poi la cancellazione, nella scuola privata di ispirazione cattolica Faà di Bruno, di un ciclo di incontri sulla famiglia naturale. Il ciclo era promosso da Chiara Atzori, infettivologa di Milano e sostenitrice, tra l’altro, della terapia riparativa che parte dall’assunto che l’omosessualità sia una malattia da curare.
Scelta Civica ha annunciato che sta preparando una mozione alla Camera per stigmatizzare il fatto che la cancellazione del ciclo di incontri rappresenti un attacco alla libertà di opinione legato alla ‘lobby politico mediatica che sostiene l’ideologia del gender e che fa di tutto per silenziare chi sostiene il modello della famiglia naturale”.
L’annullamento dell’iniziativa è stato deciso dallo stesso istituto dopo gli attacchi sferrati dal mondo Lgbt, da Sel e anche da alcuni assessori del Comune di Torino (lunedì si parlerà della questione anche in Consiglio Comunale). Secondo Silvio Viale, presidente dei Radicali italiani, “è assurdo tutto in questa vicenda, il fatto che qualcuno abbia voluto organizzare un tale ciclo che comunque è legittimo, che il Comune se ne possa occupare in veste di MinCulPop e che i politici vogliano così intervenire in modo perentorio su questioni di libera opinione. Io la penso in modo opposto alla dottoressa Atzori – aggiunge Viale – ma credo che abbia diritto a fare il suo ciclo e che abbia sbagliato la scuola a cancellarlo. Piuttosto potrebbe farlo e poi farne seguire un analogo sulla comunità Lgbt”.