Una bella storia; un fotografo e videomaker che fa parte dell’entourage di Ultimo ha raccontato sul suo profilo Instagram la storia che lo ha portato al suo sogno: lavorare insieme al cantautore romano, che sta letteralmente spopola negli stadi italiani.
Il giovane è un suo fan fin da quando era uno studente: come ha raccontato, ha addirittura chiesto alla commissione d’esame alla maturità, cinque anni fa, di spostare la sua prova orale un giorno prima per poter andare al concerto di Ultimo il giorno dopo, il 4 luglio 2019, giorno del suo esordio allo stadio Olimpico di Roma.
Ecco le sue parole: “A Luglio 2019, il destino sembrava essere contro di me: esame di maturità il 4 luglio, lo stesso giorno del primo Olimpico di Niccolò (Ultimo). Ma non mi arresi. Convinsi la commissione ad anticipare l’esame al 3 luglio. Quella notte stessa partii solo per Roma. Sotto al palco con 50 gradi, la mia telecamera in mano a riprendere ogni istante dal prato gold, sognando di far parte di quella squadra. Poi, il 2023: arriva la chiamata. La conferma che aspettavo. Ho avuto la possibilità di lavorare con Ultimo per questi ultimi due tour. Ogni tappa, ogni concerto, un’esperienza che mi ha cambiato la vita”, ha scritto.
Proprio qualche giorno fa abbiamo raccontato un aneddoto che ha visto come protagonista Ghali: quest’ultimo ha deciso di non sostenere, all’epoca, il suo orale di maturità proprio per andare ad un concerto. “Ho fatto l’indirizzo da grafico pubblicitario, poi decoratore d’interni, da privatista, col recupero corsi. Non ho concluso. Alla maturità ho fatto solo lo scritto, il giorno dell’orale avevo un concerto. Ho scelto il concerto”, ha raccontato.
Spesso ci siamo soffermati su come gli studenti dovrebbero essere in grado di conciliare lo studio con le proprie passioni, come la musica o lo sport. Il nuotatore Nicolò “Tete” Martinenghi, che ha conseguito la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024 nei 100 metri rana, diplomato al liceo scientifico sportivo, ha raccontato: “Credo che in Italia questo genere di scuola, oggi, sia l’unica che consenta a un ragazzo di studiare con profitto e allo stesso tempo di allenarsi e gareggiare anche in contesti di alto livello. Senza una realtà simile avrei dovuto rinunciare a qualcosa, o alla carriera nel nuoto o al diploma. Penso che per un atleta sia importante avere questo genere di serenità, di poter vestire magari la maglia della Nazionale sapendo di trovare a scuola un programma che rispetta gli impegni e permette ugualmente di affrontare verifiche ed esami. Non bisogna mai buttarsi solo su un aspetto, o solo scolastico o solo sportivo”.
“È stato essenziale avere una struttura e degli insegnanti capaci di capire le mie esigenze di sportivo, senza però mai rinunciare a nulla nello studio – aveva spiegato all’epoca il nuotatore, come riporta Virgilio -. Qui ho vissuto gli anni più belli e spensierati, ma anche i più importanti per diventare quello che sono. Ho trovato gli amici veri, che porterò con me per tutta la vita, perché in aula si creano legami indissolubili”.
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