“Con l’ipotesi di accordo firmata dai sindacati e dal Miuri non cambia nulla: resta la vergogna degli ambiti e resta la chiamata diretta”: il giudizio – secco e perentorio – arriva dall’Unicoba.
“L’unica vera novità, peraltro di ben poco valore – si legge nel comunicato – è il ruolo assegnato al collegio dei docenti di affiancamento al DS nell’individuazione dei criteri (almeno sei titoli ed esperienze specifiche tra quelli proposti dal MIUR) per effettuare la scelta dei potenziali assunti; criteri dai quali sono ingiustamente esclusi titolarità, graduatorie e punteggi”.
“Una conclusione del genere – sottolinea Unicobas – ricorda un copione già visto: quello del Comitato di valutazione, che “affianca” il dirigente nella distribuzione del bonus premiale senza, di fatto, inficiarne la discrezionalità, o l’ancora più paradossale vicenda della presunta contrattabilità dello stesso bonus ai tavoli negoziali d’istituto, pretesa addotta senza alcuna esigibilità giuridica”.
“Il parere del collegio – aggiunge Alessandra Fantauzzi, dell’ esecutivo nazionale Unicobas – è una vera e propria foglia di fico; è e rimane un atto consultivo, ossia di mero ‘conforto’ alle decisioni del dirigente scolastico, tanto che lo stesso accordo prevede un limite temporale: i sette giorni, entro i quali l’organo collegiale è chiamato a deliberare, altrimenti il DS può procedere autonomamente”.
Secondo l’Unicoba “resta, invece, drammaticamente attuale il vulnus sulla titolarità ed il diverso stato giuridico dei docenti, determinati dalla Legge 107/15 che differenzia fra gli insegnanti di ruolo, di sostegno e di potenziamento a seconda della data della loro assunzione, nonché l’ambiguità intorno al cosiddetto organico dell’autonomia”
“Non ci sono mediazioni possibili – conclude Fantauzzi – dobbiamo continuare la lotta per abbattere la 107/2015, abrogandola nella sua totalità, ivi compresa la struttura degli ambiti e la chiamata diretta dei DS”.