A conclusione a Palermo degli Stati Generali del Diritto allo Studio, una tavola rotonda su “Diritto allo Studio e Riforma Costituzionale, il sottosegretario del Miur, Davide Faraone ha detto che il governo sul tema dei fondi non cerca alibi e per questo nella prossima legge di stabilità si potrà trovare un vero e proprio “Student act” che avrà ad oggetto: l’abolizione della figura del vincitore senza borsa, la creazione di una No Tax Area, l’aumento dell’ammontare delle borse di studio per i diplomati che abbiano conseguito il titolo con i voti massimi. Per valutare l’operato del governo sul merito il sottosegretario invita a un apposito dibattito le parti chiamate in causa, enti per il DSU e studenti, in una data successiva all’approvazione della legge di stabilità.
Successivamente Faraone ha affermato che non si può tollerare – qualsiasi sia l’esito del referendum della riforma costituzionale – che le Regioni non si deresponsabilizzino. “Le classi dirigenti regionali vanno valutate rispetto all’operato sul diritto allo studio”, ha affermato il sottosegretario, citando l’esempio della Sicilia che non è fornita di una propria legge sul diritto allo studio. “Quando si fa una legge ci devi mettere anche i soldi. Il tema è come si individuano nei bilanci delle Regioni le risorse per il diritto allo studio. Non si può pensare di individuare queste risorse come se si volesse decorare con queste voci un bilancio più o meno solido. Quella è una spesa che bisogna considerare come un investimento per far sì che le università funzionino e gli studenti siano competitivi nella settore della formazione”.
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Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari, accoglie positivamente alcuni degli impegni assunti dal sottosegretario Faraone, a cominciare dalla volontà di eliminare la figura dell’idoneo alla borsa di studio non beneficiario: «È un impegno necessario, che non possiamo che accogliere positivamente. Ma ora attendiamo i fatti: come denunciamo da anni, servono finanziamenti consistenti, di gran lunga superiori alle risorse straordinarie (50 milioni) che erano presenti nella scorsa finanziaria. Faraone inoltre ha parlato della no tax area per le tasse universitarie, già annunciata dalla stampa, confermando che questa sarà stabilita al di sotto della soglia dei 15 mila euro. Riteniamo che sulla determinazione della soglia vada fatto un ragionamento molto approfondito, che sia in grado di valutare quale importo sia effettivamente capace di aiutare gli studenti che si trovano in difficoltà. La soglia indicata rischia di essere troppo bassa».
La coordinatrice dell’Udu boccia invece l’idea delle “super borse” di studio per diplomati con particolari meriti: «Siamo totalmente contrari a questa misura – spiega Marchetti – se si vuole che aumenti il tasso di passaggio tra scuola ed università, di certo non si può farlo attraverso questo intervento, ma bisogna agire in modo molto più serio ed approfondito, ad esempio intervenendo sulla dispersione scolastica, sull’orientamento o incrementando la totalità delle borse di studio».
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