“È un’autocritica”, precisa, ma aggiunge che lui non era ancora al Miur quando il ministro Stefania Giannini si sbilanciò sul test da cambiare, poi invece confermato.
I ragazzi, scrive Il Corriere della Sera, avevano organizzato l’assemblea, invitando Faraone a presentare la riforma della Buona Scuola e a rispondere alle loro domande.
Gli studenti prima chiedono della maturità poi del test di Medicina: “Non è corretto fare annunci su una riforma prima che sia concretizzata – dice il sottosegretario -. Si crea confusione fra voi studenti. Prima si fa e poi si comunica. Il test? Si cambierà, ma dal prossimo anno”.
“Su Medicina abbiamo un problema, il numero programmato resta, non è in discussione. Ma c’è il tema dei ricorsi: se vengono vinti, come è accaduto quest’anno, è un problema. Troveremo una modalità di selezione che sia il più possibile oggettiva. Non soltanto. Vogliamo porre fine alla speculazione dei privati sulla preparazione al test di accesso a Medicina, la faranno gli atenei, saranno corsi interni, di tre mesi. E la prova poi sarà meno generalista, con domande soltanto sulle materie che saranno affrontate nel percorso di studi”.