Oggi il sottosegretario al Miur Davide Faraone ha incontrato gli studenti del “Raffale Piria” di Reggio Calabria.
L’incontro è stato fortemente voluto dal dirigente scolastico Ugo Neri che ha molto spesso dichiarato, pubblicamente, apprezzamento per la riforma della Buona Scuola e per l’operato politico del governo targato Pd.
Il tema trattato nell’incontro è stato quello dell’inclusione e dell’integrazione nella nostra società, partendo principalmente dalla scuola.Il sottosegretario al Miur ha detto che “il tema dell’inclusione nelle scuole non deve mai rappresentare un evento straordinario o eccezionale, ma deve essere la regola e la normalità”.
“La nostra scuola e in particolare questa scuola, ha detto l’on. Davide Faraone riferendosi al ITE Piria, è un modello di integrazione”. Il sottosegretario ha anche aggiunto, in riferimento ai gravi fatti di Parigi, che “la scuola può fare tanto per costruire una sinergia tra i popoli noi da questo punto di vista non ci tiriamo indietro e vogliamo esaltare gli esempi ed i modelli che funzionano”.
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In sostanza il braccio destro del Ministro dell’Istruzione ha voluto sottolineare che dopo i fatti di Parigi è necessario rafforzare i processi di inclusione e integrazione, asserendo che a scuola è molto più semplice parlare di integrazione perché funziona ed è molto più naturale di quanto cercano di farla apparire certi politici e certi amministratori. Infatti, ha concluso il sottosegretario Faraone, se si lascia fare ai bambini, l’integrazione è molto più semplice.
Bisogna evitare, continua Faraone, che i fatti di Parigi ci possano spingere nella direzione di allontanarci sempre di più dall’essere una società e una scuola inclusivi, al contrario bisogna ancora di più lavorare nella direzione dell’integrazione e dell’inclusione scolastica. Il deputato del partito democratico ha anche ricordato che la legge di riforma scolastica e una legge che mette al centro l’integrazione e l’inclusione e che il governo è impegnato in una legge delega sulla riforma del sostegno, sottolineando che noi siamo un Paese modello sulla gestione della disabilità e dobbiamo essere orgogliosi per avere abolito le scuole speciali che sono da considerarsi veri e propri luoghi ghetto, favorendo invece l’integrazione e il rapporto naturale tra ragazzi.
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