Su Radio 1, il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone dice le seguenti parole: “Sul tema del precariato abbiamo ereditato una situazione complessa: ci sono 600mila persone, divise su più graduatorie, ognuna con legittime aspettative maturate ai tempi del percorso di abilitazione. “Una massa con delle aspettative”. Ma la prospettiva è quella di una fase in cui le graduatorie si chiudano. Il governo si è preso questa responsabilità. Sappiamo che ci vogliono 160mila docenti, bisognava scegliere sapendo che ci mettiamo contro qualcuno. siamo li non soltanto per lisciare il pelo ai nostri elettori “. La curiosità che si vuole evidenziare è proprio il modo di dire “ lisciare il pelo “. Infatti, tal proposito il sito web della Treccani scrive: lisciare il pelo a qualcuno, lusingarlo, adularlo (non com.); con altro senso, per antifrasi, bastonarlo: se non smette di provocarmi, un giorno o l’altro gli liscio io il pelo come si merita “. Proprio seguendo la definizione per antifrasi della Treccani, sono numerosissimi gli insegnanti convinti della possibile lisciata di pelo organizzata nei loro confronti dal Governo con il Ddl 2994. La percezione di una tale “lisciata di pelo” da provocare nella recente tornata elettorale del 31 maggio 2015 un taglio di consenso pari a circa 2 milioni di voti verso i partiti politici che formano l’attuale maggioranza.
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