Può un politico senza laurea diventare sottosegretario all’Istruzione? Certamente, ma se la possiede è meglio e così il sottosegretario finalmente è diventato dottore benchè a 16 anni di distanza dalla sua iscrizione all’Università di Palermo.
Il Fatto Quotidiano se per un verso ironizza su questa laurea tardiva, dall’altro da tutte le dritte: “Giuseppe Antonio Borgese: fede letteraria e politica di un siciliano illustre”, è il titolo scelto per la tesi di laurea del Faraone che scrive su uno scrittore antifascista isolano. Come relatore l’esponente del Pd ha scelto Claudia Giurintano, associato in Scienze politiche e relazioni internazionali, mentre la commissione di laurea era presieduta da Alessandro Bellavista, professore di Diritto del lavoro.
Alla fine nessuna lode per il sottosegretario del ministero di Stefania Giannini, ma un più moderato 106/centodecimi in una sezione di laurea che ha visto altri sette studenti conseguire l’agognato titolo.
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Ovviamente, scrive il quotidiano, gli occhi e gli obiettivi erano tutti per lui, il componente del giglio magico renziano che si era iscritto all’Università nel 2000 dopo il diploma in un istituto tecnico industriale. Già all’università, Faraone aveva cominciato ad occuparsi di politica rappresentando gli studenti al senato accademico. Poi era stato eletto al consiglio comunale di Palermo, dove era diventato capogruppo dei Ds prima e del Pd poi. Nel 2008 ecco il grande salto all’Assemblea regionale siciliana, e quindi – dopo il fallimento alle primarie per eleggere il candidato sindaco di Palermo – quello alla Camera dei Deputati.
Nel frattempo, però, Faraone aveva abbandonato gli studi, completandoli soltanto adesso che ha conquistato la poltrona di sottosegretario all’Istruzione e all’Università. Una discussione durata dieci minuti, un paio di domande e tante strette di mano, con i fedelissimi del leader dem (tra questi: il segretario provinciale del Pd di Palermo Carmelo Miceli e il presidente regionale del partito Giuseppe Bruno) che sembravano in estasi. Pacche sulle spalle, qualche foto e un post sui social network, in tipico stile renziano. “Felicità per un percorso concluso, felicità per averti avuta al mio fianco”, ha scritto Faraone, che si è fatto proclamare dottore tenendo per mano la figlia Sara. Nessuna contestazione, a parte un solitario manifestante che, fuori dall’università, ha apostrofato il sottosegretario con un “buffone” appena gridato.